Franco Girardelli è ormai sinonimo di hockey su pista a tutte le latitudini. A Monza si ricordano ancora i tre scudetti vinti da giocatore, noi ci ricordiamo i suoi numerosi allori e scudetti ovunque abbia giocato. Due tricolori a Breganze, due a Vercelli e ancora 3 Coppa Italia, 2 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Cers e soprattutto i successi in maglia azzurra che recitano due argenti europei 1983 e 1985, tre bronzi europei 1979, 1981 e 1987 e soprattutto l’oro Mondiale nel 1986 in Brasile. Un palmares incredibile che lo porta ad essere uno dei giocatori più rappresentativi dell’hockey su pista e che si è da poco arricchito di un nuovo e storico traguardo raggiunto: la promozione in A1 con l’Hockey Roller Club Monza in qualità di vicepresidente della società.
Il club brianzolo ha raggiunto la promozione nella massima serie al termine di una stagione trionfale e Milano Sportiva ha voluto incontrare proprio lui, icona di questo sport e artefice insieme a Tommaso Colamaria, altro monumento della pista e oggi allenatore della squadra, del bel progetto hockey a Monza.
Girardelli dopo tante trofei questa promozione in A1 con Monza ha un sapore particolare?
Senza dubbio, è stata una bellissima soddisfazione. Abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati e da dirigente sono contento anche di aver rivisto molto pubblico al palazzetto. La gente deve capire quanto sia bello, coinvolgente e appassionante il nostro sport.
Ma si aspettava una stagione così trionfale?
Devo dire di si, perché sapevamo di avere allestito una grande squadra. Il livello del campionato poi è stato molto alto, a mio avviso, e quindi la nostra impresa rappresenta qualcosa di eccezionale. Il nostro punto di forza è stato sicuramente Juan Oviedo in porta, grande uomo spogliatoio e immagine che ha trascinato il gruppo, ma tutti sono stati grandi e all’altezza della situazione.

E adesso la Serie A1, un campionato difficile ma Monza che ruolo avrà?
Monza è sempre stata la capitale della nostra disciplina e ora abbiamo grande voglia di tornare protagonisti. Per questo ci stiamo già muovendo per il prossimo mercato e con Colamaria stiamo studiando una rosa di possibili nomi. Il primo tassello è la conferma di Juan Oviedo in porta. Ha sposato in toto il nostro progetto ed è felice di rimanere ancora con noi nonostante avesse un sacco di offerte. Cercheremo di far crescere e valorizzare qualche buon giovane, però non ci nascondiamo speriamo di riportare presto il tricolore a Monza.
Le premesse sembrano buone, si può parlare di un solido progetto che duri nel tempo?
Assolutamente si, stiamo mettendo solide basi con un gran lavoro sul nostro settore giovanile e se poi la città di Monza e qualche sponsor vorranno accompagnarci nel nostro cammino ben vengano, in quel caso si potrà veramente pensare a vincere il campionato in tempi brevi. L’anno prossimo intanto puntiamo a mantenere la categoria e avanti così, chissà che in tre anni non arrivi anche lo scudetto. Il nostro progetto come detto è basato sul vivaio e sui sani principi e i veri valori dello sport. Vogliamo che si parli bene di noi, cerchiamo di non fare il passo più lungo della gamba e di non finire come qualche società di calcio della Serie A che non ha un futuro. Andiamo avanti con le nostre gambe e la nostra passione.
Anche l’anno prossimo giocherete a Biassono?
Si esatto, ormai in assenza di uno spazio adeguato a Monza, Biassono è diventata la nostra casa e per questo devo ringraziare il Comune di Biassono che ha creduto in noi e ha capito che siamo una società sana e ricca di valori stipulando una convenzione di 3 anni per usare l’impianto di gioco.
Il pubblico brianzolo è molto esigente, avete in mente qualcosa per aumentare il seguito?
Quest’anno abbiamo avuto un buon pubblico con il palazzetto pieno 2 o 3 volte, segno che abbiamo lavorato bene e che se fai i risultati la gente viene. La nostra idea è quella di collaborare anche con altre società di Monza che abbiano i nostri stessi valori e che credano nel nostro progetto. Stiamo studiando una serie di iniziative per farci conoscere e portare gente magari anche da Milano. Forse però lo stesso dovrebbe fare la Federazione coinvolgendo grandi città e non solo quelle di provincia e con maggiori investimenti. La prossima stagione sicuramente ci sarà più attenzione per noi anche grazie alle dirette televisive. Noi siamo pronti e non vediamo l’ora di iniziare e proseguire la nostra avventura.
Con il calcio in crisi a Monza potreste diventare la squadra più seguita?
Vedremo, noi non guardiamo in casa degli altri, facciamo un passo alla volta e cerchiamo di costruire qualcosa di grande e duraturo nel tempo, poi sarà la pista a dire se abbiamo seminato bene e di conseguenza il pubblico che verrà a sostenerci, noi abbiamo molta voglia e ci crediamo.