Presentazione ufficiale, presso il sito milanese di Expo, per “I semi dell’etica”, progetto per la scuola secondaria il cui obiettivo è quello di far crescere, tra i giovani, il seme della coscienza.
Piantare oggi un seme nella coscienza dei ragazzi attraverso lo sport, significa far crescere dei cittadini etici domani. E’ questo l’obiettivo de “I semi dell’etica”, progetto che vede a braccetto Lega calcio di Serie B, Acsi, Associazione centri sportivi italiani e il Movimento per l’Etica e lo sport.
Nella consapevolezza che lo sport è un veicolo di valori che educa all’etica e al rispetto delle regole, grazie all’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e col patrocinio di CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), dell’Università LUISS Guido Carli, della ASD LUISS, della Summer School dell’Università LUISS Guido Carli e con la partnership di Panini, si è pensato di creare un piano educativo rivolto alle classi prime e seconde superiori di 22 scuole italiane (una per ogni città della Serie B ConTe.it) che coinvolga un “Team Etico” formato dai rappresentanti delle organizzazioni del progetto, al fine di stimolare le coscienze di giovani nei confronti della corretta convivenza e della cultura etica.
Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B: “Qui è proprio l’atmosfera giusta per parlare anche di questi temi – le sue prime parole – abbiamo aderito alla proposta del movimento per l’etica e la cultura dello sport subito, perché quando si parla di etica si rischia di rimanere nel vago e dire cose scontate”.
Il motivo è chiaro: “Per prima cosa serve il buon esempio e sviluppare autonomamente una propria capacita di sapere cosa sia l’etica, il rispetto e la responsabilità in noi stessi – prosegue Abodi – il calcio non ha dato dei buoni esempi, alcuni di noi socialmente ed eticamente neon si sono comportati in modo corretto ma non siamo tutti così, bisogna reagire. Quello che deve nascere in ognuno di noi è la responsabilità individuale, ognuno deve essere buon esempio”.
Andrea Abodi ricorda: “Parlando di etica l’impegno deve essere quotidiano, è un percorso che non finisce mai. Ma ha obiettivi e di tanto in tanto bisogna misurarli e vedere se sono stati raggiunti. Dobbiamo migliorare”.