
Ai microfoni di Sky Sport HD, nel dopo partita di Madrid, l’allenatore del Milan Clarence Seedorf.
Nel momento migliore del Milan è arrivata quella deviazione che ha dato il 2-1 all’Atletico; forse in quel momento si è spenta la luce?
Sicuramente, si è visto che la squadra psicologicamente fa fatica sempre a reagire quando va sotto, perché per troppo tempo ha dovuto rincorrere. Nel primo tempo va sotto subito, recupera la partita, dopodiché hai la partita in mano nel primo tempo, ma il secondo gol, sicuramente ha spento la forza della squadra.
Cosa fa un allenatore in momento come questo?
Abbiamo analizzato insieme un po’ la situazione, l’obiettivo Champions era, ovviamente, un obiettivo importante per noi, a livello morale, per la società, economicamente. Abbiamo fatto una buona prima partita e nel primo tempo di oggi abbiamo fatto vedere che ce la potevamo giocare, ma non siamo stati costanti durante la partita. Ci siamo parlati, abbiamo parlato del futuro, di guardare con molta chiarezza, mettendoci degli obiettivi in campionato, perché è l’unica cosa che ci resta.
Si torna a dare un’occhiata alla classifica.
Più che la classifica, mancano undici partite, darci degli obiettivi ben precisi, quelli che pensavamo di riuscire ad ottenere. C’è solo il campionato, il gruppo deve sentire in maniera realistica quello che possiamo ottenere, non possiamo buttare via le cose buone fatte. Quando perdi c’è sempre grande amarezza, quando, poi, esci dalla Champions il momento è sempre molto triste per tutti. I giocatori sono i primi ad essere molto, molto delusi. Però, io sono qui per cercare di tirarli su, per far si che possano continuare a lavorare come hanno fatto fino adesso, entrare domenica contro il Parma con uno spirito di chi vuole rifarsi.
Perché il Milan fa così fatica?
Credo che l’abbiamo accennato più di una volta, che le condizioni fisiche che ho trovato non erano ottimali, ma è normale che ,quando devi rincorrere fin dall’inizio del campionato, fai il triplo della fatica degli altri, mentalmente e anche fisicamente. Quindi, proprio per questo momento che è durato anche troppo a lungo per questo gruppo, si vede che in certi momenti vai sotto, c’è una difficoltà, possono reagire una volta ma, poi, la seconda diventa ancora un po’ più complicato.
Si aspettava qualcosa in più da Balotelli?
Noi speriamo sempre che possa fare delle belle partite, come tutti quanti. Io direi che la squadra, specialmente nel secondo tempo non ha più prodotto una certa grinta, una certa forza per poter continuare a lottare, siamo stati troppo nella nostra metà campo e, in generale, direi che non è stato positivo il secondo tempo. Qualche singolo, ma è proprio il gruppo che nel secondo tempo non ha reso.