
“Il tragico epilogo di quel finesettimana a Imola sembra ancora oggi il capitolo finale di una favola crudele. Molti di noi, presenti allora a pochi metri da quelle tragedie, faticarono ad accettare la realtà. Una fatica che perdura e che coinvolge un numero enorme di persone, non necessariamente appassionate di automobilismo. Anche per questo Ayrton è rimasto in circolazione, è ancora qui. Basta una foto – appunto – per spalancare un tempo, per prendere un alito di vento carico di romanticismo e di malinconia. Ma anche di immagini sempre fresche” (Giorgio Terruzzi)
Esistono icone così tanto celebrate e idolatrate che nemmeno la morte li fa dimenticare. Il tragico incidente sulla pista di Imola in quel maledetto 1° maggio 1994 gli è costato la vita, ma il contributo che ha lasciato il campionissimo di Formula 1 Ayrton Senna non va dimenticato anche grazie a significative lezioni sul piano umano.
IDEA ISPIRATA – A ricordarne le gesta l’Autodromo Nazionale Monza, dove fino al 24 luglio 2016 rimarrà allestita la mostra “Ayrton Senna. L’ultima notte” prodotta da ViDi in collaborazione col Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Il progetto nasce dal romanzo “Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna” (editore 66THAND2ND) nel quale il giornalista Giorgio Terruzzi narra gli ultimi momenti e le riflessioni del pilota nel suo avvicinarsi al momento fatale. A ricollegarsi la ricca selezione di circa cento scatti fotografici realizzati da Ercole Colombo, uno fra i più grandi fotografi nel settore.
PANORAMICA COMPLETA – Sul lavoro di questi grandi professionisti trae spunto l’esposizione che dai kart – sfoggiato il modello originale 1979 con cui sono state ottenute numerose vittorie – continua fino all’avventura in Formula 1. Oltre a successi e sconfitte storiche, raccontati i rapporti coi colleghi, compreso il rivale per eccellenza Alain Prost, senza dimenticare la vita fuori dal Paddock. Amori, fede e dinamiche familiari ne completano il profilo, ricco di intriganti sfaccettature.