
C’era una volta mister 90 milioni. Quello da strappare assolutamente al Napoli, per decapitare l’avversaria del suo giocatore migliore come fatto, poi, con la Roma per Pjanic. C’era una volta, perché oggi Higuain è caduto in una spirale talmente negativa che nessuno si azzarderebbe nemmeno ad avvicinarsi a quella cifra. E pensare che sono passati solo due anni e mezzo da quell’estate del 2016, conditi poi da 40 reti in 73 presenze con la maglia della Juventus.
Milan, Higuain non segna d 13 ore
Il passato insegna come evitare di commettere nuovi errori, ma questa volta ci troviamo di fronte ad una novità assoluta. Tutti, a Casa Milan, si stanno domandando: cos’è successo a Gonzalo? Un autentico mistero considerata anche la buona partenza del Pipita in rossonero, con tre gol nelle sue prime cinque gare. All’improvviso, poi, il nulla.
I numeri di Gonzalo
E sono i numeri a certificare una crisi che al momento sembra senza risposta: quella contro il Frosinone è stata la nona partita senza segnare, 802 minuti di digiuno, qualcosa come 13 ore di gioco. Un’eternità per un campione come lui. Tutto è cominciato nella nottataccia di San Siro contro la Juventus, quel maledetto 11 novembre. Uno snodo che tanto attendeva, il Pipita, ma che si è tramutato nell’inizio della sua spirale negativa, in una crisi prima ancora personale che tecnica, mentale prima che agonistica: “Ha sbagliato un rigore importante, ha preso un cartellino rosso e tutto il mondo ha parlato lui – ha ricordato Gattuso – quando succedono queste cose qualcosa ti rimane. Io voglio rivedere il Pipita del secondo tempo di Frosinone, non è stato bravo a livello di conclusioni, ma voglio vedere quel tipo di giocatore”.
Tutto cominciò dopo Milan-Juventus
Ed è da quel fatidico 11 novembre (novembre, di nuovo, stesso maledetto mese nel quale dodici mesi fa chiese la cessione l’altro grande ex bianconero, quel Bonucci rientrato frettolosamente alla base in estate) che è nata l’idea del Chelsea. Higuain non è più sereno, non segna e non giustifica i nove milioni di euro annui di stipendio; le voci di un Milan che sta valutando di non riscattarlo a giugno non trovano smentite e questo non fa che aumentare il malessere di Gonzalo, che ha bisogno invece di sentirsi al centro del progetto (Leonardo dixit) per rendere al meglio.
Cosa farà la Juventus?
E la Juventus? Rischia di perdere i 36 milioni del riscatto e di ritrovarsi in rosa un giocatore che non vorrà sicuramente rimanere; le alternative sono due: o il Milan recupera il giocatore o davvero, forse, è meglio spedirlo da Sarri a Londra, suo grande estimatore.
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