Giovedì è andata in scena la presentazione ufficiale della stagione corsistica e agonistica 20/21 del Quanta Club. A margine della conferenza, abbiamo intervistato Mattia Mai, portiere del Milano Quanta di hockey inline e anche responsabile giovanile dell’hockey e del pattinaggio.
Le parole di Mattia Mai
“Era importante ripartire. Non è stato facile star fermi tanto tempo, c’era il rischio di perdere fiducia. Le prime due partite, vinte in casa di Asiago e di Piacenza, sono andate bene. Oggi finalmente torneremo a giocare in casa, contro il Cus Verona. Il calendario è molto fitto, aiuta a riprendere il ritmo e l’attitudine giusta. Non mi piace parlare degli avversari, le rivali si saranno anche rinforzate ma dobbiamo pensare a noi. Se facciamo bene non serve guardare gli altri”.
Milano Quanta, la scorsa stagione
“C’è poco da dire, eravamo sulla strada giusta quando è stato fermato tutto. E’ andata così, voltiamo pagina e riconcentriamoci subito sui nuovi obiettivi che poi sono sempre gli stessi. A livello di squadra siamo quasi invariati, ci conosciamo bene e non pensiamo più all’occaasione mancata, non per colpa nostra”.
Non solo prima squadra
“Ho tante cose da fare. E’ come quando da bambino giocavo con Football Manager. A volte è stressante ma la mia compagna mi aiuta. Bisogna di fatto stare concentrati sul lavoro per dieci mesi all’anno ma il supporto della società è importantissimo. Con il settore giovanile abbiamo avuto un ottimo riscontro. Di fatto non ci siamo mai fermati, grazie allo smarthockey che ci ha permesso di allenarci tutta la settimana e tenere insieme i ragazzi. Stiamo ripartendo con le finali del campionato scorso, una bella iniziativa che ha dato a tutti la giusta carica. Gli Under 12 sono già alla Final Four che giocheremo in casa e in questo weekend toccherà all’Under 16 giocarsi la chance di qualificazione. Il morale è alto”.
Milano Quanta al Femminile
“Quella della squadra femminile è una suggestione a cui stiamo lavorando. Il potenziale è enorme, anche perchè abbiamo tante ragazzine che sono forti, anche più dei compagni maschi. Quando si arriva a livello senior fanno più fatica, provano a cambiare squadra o ad andare in Svizzera e poi smettono. Proveremo ad offirire questa possibilità, è solamente l’inizio e sono sicuro che ce la faremo”.