
Benevento-Milan. Paolo Maldini da una parte, Filippo Inzaghi dall’altra. Amici di lungo corso, ma per un giorno nemici. Agonisticamente parlando, s’intende, perché la lunga e vittoriosa avventura vissuta con il Milan non si può cancellare in 90 minuti. I sentimenti saranno messi a dura prova, come normale che sia. Perché per entrambi il Benevento-Milan di domani avrà un gusto molto particolare.
Benevento-Milan, la sfida nella sfida di Maldini e Inzaghi
Stadio Vigorito, ore 18. Da una parte Maldini, uomo che ha vissuto più di 30 anni in maglia rossonera (dal 1978 al 2009, con ben 25 anni da professionista). Dall’altra Inzaghi, uomo che dalle parti di Milanello è rimasto “solo” per 14 stagioni (11 da giocatore e tre da allenatore, comprese le due esperienze alla guida di Allievi Nazionali e Primavera). In due, però, una marea di trofei vinti: una Supercoppa Italiana (2004), uno Scudetto (2004), una Coppa Italia (2003), due Champions League (2003 e 2007) e una Coppa del Mondo per club (2007). Ma anche tante delusioni, come il Mondiale 2002 vissuto assieme (con relativa estromissione dalla competizione per mano della Corea del Sud) e la Champions League persa contro il Liverpool nel 2005. Quella della notte di Istanbul, per intenderci.
Ora, però, i sentimentalismi dovranno essere messi da parte. Perché tra Maldini e Inzaghi dovrà esserci il giusto distacco. Quello previsto dalle attuali normative anti covid, certamente. Ma anche quello che accomuna i professionisti esemplari, chiamati ad essere di parte nei confronti dei propri datori di lavoro.
Una storia ancora tutta da scrivere
Sarà, ma è chiaro che per entrambi sarà una forzatura incredibile. Perché Maldini e Inzaghi assieme hanno vissuto otto stagioni da grandi protagonisti, che hanno riempito pagine degli annali del calcio. Quelle stesse pagine che ora dovranno essere nuovamente scritte, con le rispettive avventure. L’ex numero tre rossonero, oggi a capo dell’area sportiva del Milan, è l’uomo di punta di Elliott e Gazidis e sta creando qualcosa di stupefacente. Per Inzaghi, invece, Benevento rappresenta la quarta avventura in panchina dopo quella (prematura?) proprio al Milan e le successive a Venezia e Bologna. Il suo palmares da allenatore non è certamente paragonabile ai trofei conquistati da giocatore (ha vinto finora un Torneo di Viareggio nel 2014 con il Milan, un campionato di Lega Pro a Vicenza nel 2017 e uno di Serie B con il Benevento l’anno scorso) ma da qualche parte bisognerà pure cominciare. Stessa filosofia che accomuna l’amico/nemico Maldini, che dopo aver rifiutato nel 2009 di entrare a far parte dello staff tecnico del Chelsea di Ancelotti. E aver fondato nel 2015 il Miami FC, il 5 agosto 2018 ha debuttato da dirigente con il suo Milan. Che si è preso sulle spalle integralmente il 14 giugno 2019, quando venne nominato direttore tecnico in sostituzione del dimissionario Leonardo.