Giacomo Olzer, un ragazzo poco social. Il classico che quando lo vedi dici: “E’ uno con la testa sulle spalle”. Olzer è l’ennesimo prodotto del settore giovanile del Milan che ha esordito in prima squadra. L’ha fatto martedì sera, nel match di Coppa Italia contro il Torino, subentrando al minuto 105 a Brahim Diaz. Qualche buon movimento, un tiro da fuori e poco più. Il tempo a disposizione non era molto ma Olzer ha provato a sfruttarlo. Perché sa che in questo Milan c’è possibilità di crescere. E basta guardare il tabellino della già citata sfida contro i granata per accorgersi di questo: tra panchinari e titolari, erano ben otto i giocatori cresciuti nel settore giovanile rossonero presenti alla sfida (i fratelli Donnarumma, Calabria, Olzer, Di Gesù, Mionic, Michelis e Colombo).
Giacomo Olzer, la sua storia
La sua storia, però, è di quelle che ti fanno capire come a volte lo sport sia strano e affascinante allo stesso tempo. Da piccolo Giacomo Olzer, nato a Rovereto, alternava gli allenamenti di calcio a quelli di pallavolo. E difatti, nel suo curriculum sportivo, figurano anche anni trascorsi nelle giovanili del Trentino Volley, lì dove vinse addirittura il titolo regionale Under 13 3×3, disputando le finali nazionali di categoria ad Ascoli Piceno nel 2014. E il calcio. Gli inizi con Pomarolo e Rovereto, in contemporanea a quelli di volley, lo spingono verso il Chievo e da lì, a 13 anni suonati, al Milan. Dopo 36 gol in 30 gare coi Giovanissimi del Mori Santo Stefano, mica male.
Il no a Juventus, Inter e Barcellona
Classe 2001, grande fisicità, piedi fini e ottima visione di gioco, il suo nome era finito sul taccuino di tanti, anche di Juventus, Inter, Roma e Barcellona. Squadre che hanno ricevuto tutte un secco no: “Quando ero al Chievo mi han chiamato un po’ di squadre e alla fine ero indeciso tra Milan e Juventus – ha ammesso tempo fa in un’intervista a Pianeta Milan – erano quelle con i progetti migliori. Mi avevano chiesto di fare uno stage anche a Barcellona, ma avevo già deciso e non ci sono andato. Ho optato per la squadra dei miei sogni. Ho scelto di cuore. Ho sempre tifato Milan e ho coronato un sogno”. Già, perché Giacomo oggi indossa la maglia della squadra per la quale tifa da sempre.
L’idolo Kakà, l’ispirazione Cristiano Ronaldo
Sulla trequarti si sente a suo agio. In molti lo paragonano a Ilicic ma lui si ispira a Cristiano Ronaldo: “Ma è lo zio atalantino che mi paragona a Ilicic – la sua ammissione – il mio idolo è sempre stato Kakà e giocare nello stadio in cui ha giocato devo dire che mi ha emozionato molto”. Già, l’esordio in prima squadra: “Ero molto carico. Era una serata che aspettavo da tempo. È stato il coronamento di un sogno perché sono milanista da bambino”.