Roberto Bianchi, una delle glorie del baseball italiano, entra nello staff tecnico del Parma Baseball. Nato il 2 marzo del ’63, Bianchi è considerato il più grande bomber della storia del batti e corri. Almeno questo dicono i numeri. Si parte dai fuoricampo in campionato pari a 288, senza dimenticare la nazionale. Con la maglia azzurra sono 46 i fuoricampo. Due, invece, le Triple corone conquistate col Bologna nel 1987 e col Milano nel 1992. Bianchi è un fuoriclasse purosangue. A dirlo sono i numeri. Suo il record assoluto dei punti battuti a casa (1.170) e punti segnati (1.106) in serie A, la quarta miglior media battuta vita (.383) in campionato dietro Castelli (421) e ai due americani Stimac (399) e Baez (388). Nato a Milano, ma cresciuto a Bologna, Roberto Bianchi, il popolare "Whitey", tiene gli occhi sul baseball del presente che segue da grande appassionato.

 

Una carriera da star

 

La sua carriera non ha ombre, esordisce con la Fortitudo a 18 anni. Nove stagioni dopo e dopo aver conquistato uno scudetto e una coppa Campioni, nel '90 passa alla polisportiva Mediolanum dove resta per tre stagioni. Nel triennio conta 137 presenze e 49 fuoricampo che gli permettono di superare di una lunghezza il grande Bob Gandini come primatista rossoblù della specialità. Dopo Milano "Whitey" passa al Parma per quattro stagioni (con 2 scudetti e una coppa dei Campioni), poi Modena ('97), Rimini ('98) e ancora Modena dove chiude la carriera nel '99.

 

Roberto Bianchi: una passione intatta

 

E’ a Modena che Roberto Bianchi inizia la carriera di allenatore che continuerà nello Junior Parma, negli anni successivi ha scelto di seguire l’attività di famiglia. Ora il ritorno nel staff tecnico del Parma. “Ho incontrato Luca Meli a Milano in occasione delle gare dell’ultimo campionato e abbiamo raggiunto un accordo. Ho seguito le partite della squadra nella seconda parte della stagione e sono tornato nel dugout in occasione della Final Four per l’accesso all’European Champions Cup”, le parole di Roberto Bianchi che prosegue: “La passione è rimasta. Ognuno è consapevole del proprio ruolo, Guido Poma è uno dei tecnici più quotati del panorama nazionale. Mi occuperò principalmente di battuta: ho già cominciato a lavorare tre volte alla settimana con gli atleti attualmente a disposizione, a partire dal 10 di gennaio intensificheremo il lavoro settimanale”.

 

Difficile trovare il livello del passato

 

Bianchi sul baseball attuale non ha incertezze: “Parma, Bologna e San Marino sono isole felici. Quando giocavo c’erano sempre sette/otto squadre strutturate: ora è difficile trovare quel livello. Rimini e Grosseto non esprimono più formazioni di qualità, a Nettuno ci sono due squadre… A Grosseto c’erano seimila persone al campo già quando scendevamo dal pullman, prima di andare a giocare a Nettuno sentivi le farfalle nello stomaco già dal mercoledì. Oggi è diverso. Si incontrano giocatori di 18 anni privi di fondamentali…. Non è colpa loro, cinquanta turni di battuta in un anno non aiutano a crescere, per migliorarsi un atleta deve affrontare situazioni di gioco. Il baseball è uno sport nel quale si cresce giocando, basta guardare Stati Uniti, Messico e Giappone dove scendono in campo tutti i giorni”.