Giocare a Civitanova, con cinque giocatori positivi al covid e nonostante le regole dalla propria parte, non è stato un bel gesto. Picchia duro Claudio Galli, Special Project Consultant della Powervolley Milano, al quale non è andato giù il CdA urgente della Legavolley che ha votato per far disputare ugualmente la gara, a causa di un calendario fin troppo fitto di eventi. L’abbiamo incontrato alla presentazione del Luxury Padel Open, vista la sua propensione a giocare anche a padel.

Galli, perché il padel piace a così tanti ex sportivi?

«Perché è uno sport che si può giocare a qualunque età; e quindi anche se sei un ex atleta riesci a giocarlo discretamente, senza uno sforzo fisico eccessivo come altri sport. Questo non significa che non sia faticoso. Significa che può essere giocato da chiunque, a qualunque età, allo stesso modo da donne, bambini e uomini. E quindi è molto competitivo e molto apprezzato».

Lei è un'istituzione della pallavolo, parliamo dunque di pallavolo. È una stagione di Superlega abbastanza bizzarra, non trova?

«Vero. A parte Perugia che sta facendo un campionato a parte, ma che a sua volta ha perso in Coppa Italia contro Piacenza, dopo che non subiva una sconfitta da maggio dell'anno scorso. La classifica è molto corta, se perdi o vinci una partita ti cambia di tre o quattro posizioni la classifica. Questo significa che è un campionato molto combattuto, molto divertente, con partite assolutamente incerte, tranne quelle di Perugia».

In generale, qual è lo stato di salute della nostra pallavolo?

«Beh, direi che è ottimale. Siamo campioni d'Europa e campioni del mondo in carica con la maschile, con una squadra giovane, con un allenatore che sta facendo veramente un lavoro straordinario. Nella femminile abbiamo una squadra a cui manca appena il salto di qualità, ma che già da parecchi anni è tra le prime al mondo».

Claudio Galli

A proposito di De Giorgi, si aspettava questo grande exploit?

«E’ stato mio compagno di stanza sette anni tra club e nazionale e quindi lo conosco bene; studiava già quando era giocatore per diventare allenatore, prendendosi appunti tutte le sere prima di andare a dormire su quello che facevano i grandi allenatori per imparare, rubare il mestiere. E poi ovviamente l’ha personalizzato, come è giusto che sia, ottenendo veramente dei risultati straordinari».

Parlando della Powervolley Milano, è stato un bel gesto giocare a Civitanova nonostante aveste cinque giocatori fuori causa covid e le regole dalla parte vostra...

«Non è stato un bel gesto, ho un'opinione personale molto critica a riguardo. Abbiamo una posizione ufficiale come club, quindi mi attengo a quella, ma non mi sento di dire una parola in più su questa cosa».

Ma secondo lei, visto che la pandemia si è allentata parecchio, ha ancora senso avere queste regole?

«Questo tipo di regole vanno aggiornate continuamente, perché la situazione cambia, si evolve. Sono regole che hanno validità annuale e devono valere un'intera stagione e quindi è giusto che sia così. Però è anche giusto rivederle, perché ovviamente cambia il periodo storico, l'incidenza, il tipo di malattia».

Veniamo alla pallavolo giocata: domenica all’Allianz Cloud arriva a Taranto per l’ultima di regular season. L'obiettivo è uno solo, vincere perché altrimenti rischiate di rimanere fuori dai playoff

«Dobbiamo assolutamente vincere, speriamo che i nostri ragazzi recuperino. Avevamo cinque positivi al covid, al momento due si sono negativizzati e quindi la situazione sta migliorando; però ovviamente non avranno allenamento, non avranno la forza fisica nelle gambe. Sarà una partita difficile, Taranto è una grande squadra».

Milano è ottava a quota 27 punti: la classifica è veritiera?

«Non credo, per la qualità che abbiamo in rosa. Ma il bello dello sport è che chi vince prende punti e chi perde no; poi noi abbiamo sprecato qualche occasione di troppo, colpa nostra. Alcune situazioni si sono incastrate male e quando la classifica è corta tutti hanno da recriminare. Quindi accettiamo quella che è la nostra stagione, ma la posizione in classifica è chiaramente al di sotto del nostro aspettative».