C’è chi li chiama vecchietti e chi, invece, usa un tono più ‘leggero’ con la più classica delle locuzioni: usato sicuro. Sta di fatto che Dzeko e Giroud, ad oggi, potrebbero davvero rappresentare l’oro di Milan e Inter. Arrivati un po’ in sordina, anche con qualche sberleffo da più parti per non essere giovanissimi, si sono già ritagliati in modo differente un bel palcoscenico.
Giroud, nell'attesa che torni Ibrahimovic
Giroud, nell’attesa che rientri l’altro ‘vecchietto’ della rosa, Zlatan Ibrahimovic, ha conquistato il cuore dei rossoneri con tre gol in 15 giorni (uno al Nizza e due al Panathinaikos) che l’hanno subito proiettato nell’Olimpo della Curva Sud. Lui che, arrivato dal Chelsea per pochi, pochissimi soldi (visto le quotazioni che girano il milione di euro speso per il 35enne francese appare davvero irrisorio) potrebbe davvero portare qualità nel reparto offensivo. E soprattutto potrebbe permettere ai tifosi rossoneri e alla squadra tutta di dormire sonni tranquilli anche in assenza di Ibrahimovic; lo svedese, che già nella passata stagione ha giocato metà delle gare ufficiali in calendario, al momento è ancora out per un problema al ginocchio e dovrebbe tornare solo a settembre, dopo la pausa per le nazionali. Ma quante gare potrà disputare? Non importa, perché Giroud porta in dote 11 stagioni ad alto livello, 110 partite giocate in Nazionale e una lunga militanza in Champions League. Lì dove il Milan sarà come al ballo delle debuttanti. In attesa, appunto, di Ibra: uno che a 40 anni nei suoi primi cinque mesi rossoneri segnò 11 gol, l'anno scorso 15 in 19 partite di campionato.
Da Lukaku a Dzeko
Sull’altra sponda del Naviglio, in casa Inter, si fa di necessità virtù. La situazione economica del club è risaputa e la cessione di Lukaku, necessaria per rimpinguare le scarne casse societarie, ha creato un vuoto in attacco che ha portato la dirigenza ad acquistare Dzeko praticamente gratis (i nerazzurri non hanno pagato alcun indennizzo economico alla Roma ma corrisponderanno un bonus di circa due milioni in caso di qualificazione alla Champions League). Il bosniaco, che ha in come con il collega Giroud l’età, 35 anni, è atleta capace di segnare e far segnare i compagni. Centravanti intelligente il quale, dopo sei anni di anonimato nella Roma, spera di poter tornare ad alzare qualche trofeo nella Milano nerazzurra. Dopo i cinque conquistati con il Manchester City.
Dzeko e Giroud, ma non solo
L’usato sicuro, quello che in Serie A piace tanto. Perché se è vero che le milanesi si sono aggrappate a tre ‘vecchietti’, è altrettanto vero che la Juventus ha in rosa Cristiano Ronaldo, 36 anni; e che il Napoli aspetta il rientro di Dries Mertens, uno che con la maglia dei partenopei ha segnato più gol di Maradona. In cinque fanno quasi 1200 gol in carriera. Perché il gol, di fatto, non ha età. E a Milano l’hanno capito da tempo.