Divertente quanto basta a tratti spassoso. Si può sintetizzare con queste parole ‘El piede de Dios’, l’ultimo libro scritto a quattro mani dal comico Teo Teocoli e Gabriella Mancini, storica firma de La Gazzetta dello Sport.  

Brigitte Lampion… il calciatore

 

Teocoli e Mancini raccontano a vera storia di Brigitte Lampion. Ma chi è Bigitte Lampion?  Era molto più di un calciatore (i genitori avrebbero voluto una femmina). Lampions era un sognatore, nato in povertà, salvato dalla passione per il pallone, dalla dedizione totale, protagonista di una storia mirabolante, incredibile, unica.

Come unico è il protagonista. Perché se nasci a Talavera de la Reina, a sette anni sei alto un metro e settanta e le scarpe te le confeziona un maniscalco, avere come passione il calcio può sembrare una scelta infelice. Ma è la scelta di Brigitte Lampion, un gigante buono, generoso e un po’ rompiballe soprattutto a causa dell’abitudine impopolare di intonare canzoni arabe della durata media di centosette minuti.

Dalla Spagna all’Italia passando per Parigi

 

Il racconto inizia in Spagna per arrivare alla periferia di Parigi – dove la madre si trasferisce in cerca di un futuro migliore – e da lì all’Italia – dove lo guida l’entusiasta ma poco efficiente procuratore Braciola, grande dimenticatore di valigie sui binari – Lampion insegue il sogno di conquistare gli stadi del mondo indossando i colori di una squadra famosa.

La sua avventura conosce alti e bassi: l’amore per una ballerina del Moulin Rouge che gli fa quasi mettere la testa a posto, una stagione di follie nei locali del cabaret milanese, un esordio nella Primavera dell’Inter ma a quarant’anni, il successo grazie al suo celebre tiro rasoterra. E quando arriva alla partita d’addio, di anni Lampion ne ha settanta. Un fenomeno in tutti i sensi.

Un libro dove il vero si confonde con il verosimile

“Ho scritto questo libro un po’ per ripercorrere fatti del passato e sfumarli in un mondo surreale – svela Teo Teocoli – dove il vero si confonde con il verosimile, e un po’ per continuare a giocare con la fantasia. Racconto i Navigli degli anni Sessanta e Settanta partendo da fatti accaduti, ma romanzandoli. Tra Inter e Milan nascono situazioni che partono da un dettaglio e diventano assurde, ma nascondono un fondo di verità.

“Un esordio nella Primavera dell’Inter ma a quarant’anni”. Ma lei, Teocoli, è milanista: come mai una trama del genere?

“Brigitte comincia a giocare nella Primavera dell’Inter (poi passerà a quella del Milan ndr) perché nella vita si fanno degli errori! (ride). E perché Moratti mi piace tantissimo, non credo che i milanisti siano arrabbiati con lui perché è sempre stato giusto e leale”.