Fino a qualche anno fa, di competizioni sportive di videogiochi si parlava soprattutto in ambienti specializzati, e a parlarne erano addetti al lavoro ed appassionati: ma la crescita degli ultimi anni ha trasformato l’intero settore del gaming in uno dei più ricchi dell’entertainment, con margini di crescita ancora ampi.

Gli esport, competizioni "agonistiche" di videogiochi, sono cresciute con l'evoluzione del web e dei social, che hanno reso popolari la disciplina, un po' come successo col poker online, che anche grazie a player come PokerStars.it ha offerto la possibilità agli appassionati di giocare sul web a tante varianti del poker e imparare regole e dinamiche, per poi affrontare i tornei professionistici: prima i piccoli tornei, poi le competizioni più impegnative.

Un’evoluzione analoga l’hanno vissuta gli esport: da “roba da nerd” sono diventati competizioni popolari quanto le competizioni sportive, con montepremi altissimi, fuoriclasse pagati fior di quattrini e tornei con sponsor prestigiosi sparsi in tutto il mondo.

Esport: qual è lo stato dell’arte e cosa ci attende in futuro

Come accennato, gli esport continuano a crescere: l'industria, negli ultimi anni, ha registrato un aumento del numero di spettatori, sponsor e investimenti consistenti.

La chiave sta nel fatto che gli esport sono ormai riconosciuti come disciplina sportiva. Titoli come League of Legends, Overwatch e FIFA sono diventati parte di importanti eventi sportivi tout court, come i Giochi Asiatici e gli Asian Indoor and Martial Arts Games.

Lo scorso marzo, poi, sono cominciate le qualificazioni per Olympic Esport Serie 2023, le Olimpiadi degli esport gestite dal Comitato Olimpico Internazionale, che durante l’ultima settimana di giugno hanno visto l’avvio delle fasi finali delle “Olimpiadi del gaming”

Il successo si deve anche alla crescita, notevole, del numero di giochi competitivi: oltre ai ben noti League of Legends, Dota 2, Fortnite e Counter-Strike: Global Offensive, ci sono sempre più giochi che entrano nell'arena degli esport: Valorant, Apex Legends e Rocket League possono contare su un numero consistente di giocatori, su tanti tornei - locali e globali - sparsi per il mondo e attenzione da parte dei media. 

Gli esport, inoltre, di recente sono entrati nelle istituzioni, tra cui le università, che offrono borse di studio agli studenti che eccellono negli esports e organizzano campionati tra squadre universitarie. A questo aggiungiamo corsi universitari che si prefiggono di formare professionisti degli esport, tra cui corsi per la gestione e la promozione degli eventi.

Un esempio ci arriva dall’educational plan di King Sport, progetto che è stato parte integrante della stagione 2022-2023 dell’Amazon University Esport. King Sport ha coinvolto ben 700 studenti di università italiane con workshop e altre iniziative al fine di “promuovere la conoscenza e la formazione nell’abito degli esport”. Tra le università coinvolte, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la Sapienza di Roma, l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e l’Università di Camerino. 

La tecnologia, intanto, fa passi da gigante. Per esempio, lo streaming ha reso gli esport accessibili a un pubblico globale, basti pensare al successo di Twitch e di YouTube, che hanno visto una crescita esponenziale degli spettatori delle competizioni di videogiochi, anche grazie a una qualità video sempre migliore, una latenza ridotta e interazioni più fluide tra i giocatori e il pubblico.

Tra le innovazioni tecnologiche che daranno un ulteriore sprint al settore ci sono la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR), che stanno entrando prepotentemente nell'arena degli esport. Alcuni giochi e competizioni stanno sperimentando l'uso di dispositivi VR/AR per offrire esperienze di gioco più coinvolgenti e immersive.

Già nella F1 i simulatori hanno raggiunto un realismo mai visto prima: per prepararsi al GP di SPA dello scorso anno, il pilota Max Verstappen ha utilizzato un simulatore molto sofisticato dal nome From Sim to Reality

Il prossimo step sarà l’uso dell’AI: l’Intelligenza Artificiale finirà per creare esperienze di gioco su misura di ogni singolo giocatore, influenzando il comportamento dei personaggi non giocanti e l’ambientazione. Inoltre, l’Intelligenza Artificiale permetterà di monitorare in modo più preciso e analitico i dati e dare supporto, suggerire strategie e fornire consigli utili a gamer e coach.

Young man playing PUBG Mobile with phone

Photo by Onur Binay / Unsplash

A testimonianza della crescita enorme del settore, il fatto che l’Arabia Saudita stia investendo nel settore: è in fase di costruzione una cittadella degli Esport, una sorta di città dedicata tutto al gaming agonistico, un progetto di 500 milioni di dollari da completare, nelle intenzioni, entro il 2024. L’Arabia Saudita, paese in cui l’industria del gaming vale circa 1 miliardo di dollari, vuole diventare uno dei poli di riferimento del mondo Esport, così come vuole fare col calcio.

Siamo dunque in un momento fondamentale nel percorso di evoluzione degli esport, ben più di un passatempo ma un industry in crescita vertiginosa. Non resta che attendere cosa ci riserverà il futuro, ben consapevoli della solidità del settore, ormai una realtà nel mondo dell'entertainment.