Giroud,l’ultimo arrivato chiamato subito a dimostrare di essere un giocatore da Milan, in sostituzione oltretutto della stella indiscussa della squadra. Si avvicina a grandi falcate l’esordio in campionato dei rossoneri, che saranno impegnati allo stadio Ferraris di Genova contro la Sampdoria lunedì 23 agosto (ore 20.45) per la prima della nuova stagione di Serie A. Per l’occasione, però, Stefano Pioli difficilmente potrà contare sull’apporto di Zlatan Ibrahimovic: lo svedese si sta allenando in palestra da qualche giorno e quindi la sua presenza in campo a Genova appare sempre più improbabile.

Ibra ancora ko, tocca a Giroud

Ma gli errori del passato permettono di superare le avversità e soprattutto di non farsi trovare impreparati. Per l’occasione, infatti, Pioli lancerà dal primo minuto subito Olivier Giroud, l’ultimo arrivato in casa Milan, giunto solo lo scorso 17 luglio e capace di sfidare la sorte, andando ad indossare quella maglia numero 9 che tanto sa di maledizione, avendo bruciato di fatto tutti gli attaccanti nel post Pippo Inzaghi. Ma lui, Giroud, ha qualcosa di diverso. Tanto che al suo esordio (seppur non ufficiale) coi rossoneri, nell'amichevole contro il Nizza dello scorso 31 luglio, ha anche segnato la sua prima rete. Certo, ci sono stati casi eclatanti di attaccanti subito in gol e poi lentamente scomparsi dai radar (Kluivert su tutti), ma è chiaro che qui si parla di un giocatore maturo, già in grado di prendersi la squadra sulle spalle e trascinarla anche in assenza di Ibrahimovic.

Ibrahimovic torna a settembre?

Il quale fin dal 18 giugno, giorno in cui si è stato operato al ginocchio, aveva come obiettivo quello di rientrare per la prima giornata. Ma i tempi per il rientro in campo dello svedese saranno più lunghi, inevitabilmente. A rischio ci sarebbe anche la seconda giornata contro il Cagliari a San Siro, anche perché subito dopo è in programma la sosta per gli impegni delle nazionali e quindi non è escluso che lo staff medico rossonero decida di dare l'ok per il ritorno in campo di Ibra per la terza giornata di campionato.

Giroud non sarà un altro André Silva

Ma Pioli dorme tranquillo, perché ha in squadra il suo Olivier Giroud. Un secondo attaccante titolare, diciamo, cosa che dalle parti della Milano rossonera negli ultimi anni è stata merce assai rara: l’anno scorso Mandzukic, in questa veste, non si è mai palesato e in precedenza il giovane Colombo, Leao e Rebic non hanno mai dato l’impressione di poter indossare l’abito. Come, peraltro, già accaduto in passato con André Silva, Cutrone, Kalinic, Lapadula e via discorrendo.

Il palmares di tutto rispetto dell'attaccante francese

Ora il Milan ha in squadra un attaccante vero e può permettersi di far rientrare con calma il 40enne Ibrahimovic; perché Giroud (che di primavere ne ha già comunque 34), primo attaccante francese dai tempi di Dugarry e 20esimo transalpino della storia rossonera, vice campione d’Europa nel 2016 e campione del mondo nel 2018 con la Francia, ha tutto per fare bene: esperienza, qualità tecniche e soprattutto un palmares incredibile. Perché ha già vinto un campionato francese (Montpellier, 2012), quattro Coppe d’Inghilterra (tre con l’Arsenal e una con il Chelsea), tre Community Shield (tutte con l’Arsenal) e, in Europa, un’Europa League (2019) e una Champions League (2021), entrambe con il Chelsea.