C’è da chiedersi cosa sia cambiato nel mondo del calcio dal 29 novembre 2021 al 27 dicembre 2021. Forse nulla, ma in meno di un mese l’Italia è tornata ad essere la bella favola che ha monopolizzato l'anno solare, con la conquista di quel titolo europeo che tanto ha meravigliato, che ha sorpreso anche i più scettici. Soltanto al Theatre du Chatelet, lì dove meno di un mese fa è stato assegnato il Pallone d’Oro 2021, non avevano capito la grandezza di quanto fatto da Bonucci e compagni. Soltanto in quell’occasione, infatti, si è preferito andare sull’usato sicuro e dare il massimo riconoscimento internazionale per un calciatore, ancora una volta, a Lionel Messi: «Beh, però ha vinto la Copa America con l’Argentina, finalmente!». Già, ma quando si prendono delle decisioni bisogna anche essere pronti a parare eventuali critiche.

I Globe Soccer Awards sbugiardano il Pallone d'Oro 2021

Perché oggi, nel ben più moderno e lussureggiante International Sports Conference di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, l’Italia ha fatto incetta di premi ai Globe Soccer Awards, cerimonia che si tiene annualmente ormai da ben sedici anni e che cerca di celebrare squadre e personaggi che hanno ottenuto i risultati più importanti nel mondo del calcio. E nell’anno del Signore 2021, sempre quello dove l’Italia si è aggiudicata l’unico, grande, evento continentale dell’anno, chi poteva mai trionfare?

Premiati la Lega, Bonucci, Donnarumma, Mancini e l'Italia

A Dubai, infatti, non si sono dimenticati di quanto fatto dai ragazzi del ct Mancini meno di sei mesi fa, anzi. L’azzurro ha sventolato forte sopra il cielo arabo perché i nostri connazionali sono tornati indietro con tutti i premi immaginabili possibili; a cominciare dall’Innovation Award, finito nella bacheca della Lega di Serie A per il lavoro svolto con il centro Var di Lissone (già, anche quel premio è stato nostro!) fino al coronamento dei singoli azzurri scesi in campo a Euro 2020: Donnarumma è stato premiato come miglior portiere dell’anno, Bonucci come miglior difensore (in lizza era presente anche Chiellini), Mancini come miglior allenatore e la nazionale come miglior squadra (sbeffeggiata l’Argentina).

E Messi?

Chissà cosa penseranno i giornalisti che, invece, lunedì 29 novembre hanno visto sfilare con il Pallone d’Oro in mano Messi (che a Dubai è tornato a casa a mani vuote e con le pive nel sacco, visto che il premio di miglior calciatore, l’unico dove figurava, è finito tra le mani di Lewandowski); preferendolo ai nostri Bonucci, Donnarumma, Barella, Chiellini e sopratutto Jorginho, rimasti a bocca asciutta ma ieri grandi protagonisti nell’Emirato. Lì dove ha trionfato anche Federico Pastorello (miglior agente, battuto anche Raiola) mentre l’unico italiano rimasto a bocca asciutta è stato Ausilio, in lizza per il riconoscimento di miglior direttore sportivo, è stato battuto da Begiristain del Manchester City. Ma lui, si sa, si può accontentare di vedere la sua Inter bella e vincente. Perché i premi sono fatti proprio per inneggiare a chi vince titoli e trofei, vero Parigi?