Vincere, sempre e comunque. L’HC Milano House@Quanta non sa fare altro, sa soltanto sollevare trofei. Gli ultimi la Coppa Italia maschile e femminile (la prima vinta contro Vicenza 4-3 ai supplementari la seconda, una prima assoluta per la formazione milanese, contro Civitavecchia per 3-0) conquistate a Vicenza (foto Zenobini), sulla pista di quei Diavoli acerrimi nemici sconfitti già tre volte quest’anno. Ne abbiamo parlato con Riki Tessari, presidente dell’HC Milano House@Quanta.

Presidente Tessari, quattro sfide stagionali contro Vicenza e tre successi del Milano (unico ko in regular season): c’è soddisfazione per questo ruolino di marcia?

«C'è soddisfazione, ma allo stesso tempo altrettanta consapevolezza del fatto che Vicenza è un'ottima squadra e che quindi non dobbiamo farci distrarre dall'avere vinto ad oggi più scontri diretti. Sarebbe un gravissimo errore in prospettiva master round e successivi play off Scudetto»

A proposito: la sfida Milano-Vicenza sarà anche quella Scudetto?

«Per quanto si è visto fino ad ora in Regular Season e nella Final Six di Coppa Italia parrebbe di sì, ma non va sottovalutato nessuno in quanto l'hockey inline è un sport nel quale una partita può girare ed essere decisa in pochi minuti o episodi».

Esatto, gli episodi: questa finale maschile è stata davvero un esempio di come un episodio può cambiare una gara intera

«Siamo stati bravi a trovare le giusta concentrazione e determinazione in finale visto che nelle precedenti partite non avevamo brillato, ma questa è la caratteristica delle grandi squadre che sanno tirare fuori il meglio nei momenti che contano. La soddisfazione è stata grande visto che abbiamo giocato la finale contro un Vicenza che non ha di certo demeritato mettendoci in difficoltà per lunghi tratti della partita. Noi siamo stati bravi a non mollare di testa neanche sull’1-3 per loro, continuando a crederci e aspettando l'occasione che puntualmente è arrivata. Il resto poi è ormai storia».

Due finali giocate finora in stagione, in Coppa Italia e Supercoppa Italia, e due vittorie: cosa potrà mai fermare questa Milano?

«Sicuramente ci proveranno gli avversari, Vicenza su tutti, ma noi faremo di tutto per impedire loro di riuscirci».

Milano vince ma il movimento inline italiano arranca, con il numero di tesserati che cala ogni anno: c’è una soluzione a riguardo?

«Tocchi un tasto molto delicato per il quale non credo ci possa essere un'unica soluzione. Certo è che qualcosa va fatto, di concerto tra Federazione e Società, definendo degli obiettivi comuni e mirati a creare basi solide per garantire nel breve la continuità senza nuovi arretramenti in termini di tesserati, o peggio con scomparsa di squadre, e nel medio lungo un percorso di crescita. Le aree sulle quali lavorare sono molte e vanno affrontate con determinazione e volontà comune mettendo da parte ogni tipo di campanilismo. Se non si intraprende questo percorso, tutti insieme, c'è il rischio, nel migliore dei casi, di rimanere così come siamo ora senza nessuna speranza di sviluppo».

Ma in sintesi, ci spiega come si fa a creare sempre nuovi stimoli in una squadra che ha la pancia piena?

«Devo dire che "la pancia piena" poteva rappresentare un problema in un certo senso, ma nel nostro caso siamo stati abbastanza bravi a far si che non lo fosse visto che in questi ultimi 11 anni abbiamo vinto 29 trofei a testimonianza del fatto che "la pancia non è mai abbastanza piena". Dico questo non per vantarci dei titoli ma per dire che quando c'è voglia e determinazione nulla è impossibile».