Interisti per sempre, un solco nelle biografie da tifosi

"Interisti per sempre", ci sta proprio dentro tutto in questo libro curato dal giornalista e scrittore Alberto Figliola. Di dichiarata fede nerazzurra, il curatore ha raccolto attorno a sé uno svariato panorama tra giornalisti, liberi professionisti e parenti di alcuni dei protagonisti più illustri della storia dell’Inter. Tutti appassionati della Beneamata. “L’idea – spiega Alberto Figliolia - era che ciascun autore scegliesse una vittoria dell’Inter significativa per la nascita della sua passione calcistica, un solco importante nella sua biografia da tifoso

Un viaggio calcistico

Ventidue racconti che attraversano la storia della squadra dal 1930 ad oggi, un viaggio appassionato raccontato attraverso gesta e gol memorabili. A partire da una tripletta dell’allora Ambrosiana Inter contro il Genova 1893, siglata da Peppino Meazza. “Quella tripletta del 15 luglio 1939 consegnò all’Inter lo scudetto" Una vittoria particolarmente significativa per i retroscena che la accompagnarono. “La squadra era allenata da Arpad Weisz, che da lì a breve avrebbe perso la vita nel campo di sterminio di Auschwitz"

Ritratto di un mondo calcistico che non c’è più

Un sottile filo lega, nel libro, la Milano nerazzurra alla Genova calcistica. E’ la figura di Renato Cappellini, scoperto agli inizi degli anni ‘60 proprio da Peppino Meazza e girato in prestito al Genoa prima di tornare all’Inter, dove sarebbe stato protagonista dal 1963 al 1968. Sua è la prefazione del libro. “Piaccia o non piaccia - scrive nella prefazione - il calcio fa parte delle vite di milioni di italiani anche se quello di oggi purtroppo ha perso tutta la genuinità di un tempo.. difficile accettare che, ai livelli più alti, il mero business abbia sostituito completamente quei valori che tanti anni fa erano la base della crescita sportiva”

Campionato 66/67, Inter-Milan 4-0 momento felice in una stagione sfortunata

A ricordare la figura calcistica di Renato Cappellini è lo stesso Alberto Figliolia, nel racconto che ripercorre la vittoria nel derby di campionato nella stagione 1966/67. “Renato Cappellini – ricorda l’autore - segnò un gol pazzesco con un tiro al volo su cross di Suarez. Ne uscì un tiro ad effetto che si infilò nell’angolino in basso, alla destra del portiere avversario. Un momento felice in una annata sfortunata che avrebbe visto l’Inter perdere la Coppa Campioni in finale contro il Celtic Glascow, la Coppa Italia contro il Padova, che militava in B, e lo scudetto nella sfortunata giornata di Mantova nella quale l’ex Di Giacomo beffò Sarti”

Inter – Foggia 5-0, uno degli ultimi fuochi della Grande Inter

Altro gol incredibile, rimasto indelebile nella memoria di Alberto Figliolia e di tutto il popolo nerazzurro è quello siglato in Inter – Foggia 5-0 del 1971. Protagonista "Bonimba", al secolo Roberto Boninsegna, che con un gol in acrobazia mandò letteralmente in visibilio lo stadio di San Siro. “Un campionato che ricordo benissimo, uno degli ultimi fuochi della Grande Inter- dichiara con enfasi Alberto Figliolia - Quella partita consegnò lo scudetto all’Inter, a coronare quel successo quel gol che rimane uno dei più belli segnati nel campionato italiano

Gesti tecnici da cineteca, il gol di “Bonimba”

Un gol straordinario, frutto di una costruzione perfetta. Lancio di Mariolino Corso che taglia il campo da destra a sinistra a favore di Facchetti involatosi sulla fascia, dal piede del terzino parte un cross verso il centro area dove, all’altezza del calcio di rigore, è appostato Roberto Boninsegna. Con una rovesciata magistrale colpisce al volo, una combinazione di gesti eseguiti con perfezione. “Per segnare gol come quello - spiega l’ex bomber - devi tenere la palla bassa e colpire correttamente indovinando tutti i tempi. Merito del gol fu anche di Facchetti, fece un cross fin troppo perfetto"

San Siro non perdona, ma quella volta è andata bene

“Quando ho visto partire il cross – prosegue Roberto Boninsegna - mi era preparato per colpire di testa, poi la palla è andata verso l’interno dell’area. E ho optato per la rovesciata, consapevole di tentare un colpo che ti riesce una volta nella carriera. Il rischio di fare brutta figura c’era. E San Siro non perdona, se avessi sbagliato sarei stato fischiato. Ma è andata bene. E di questo – afferma sorridendo l’ex bomber- mi ha ringraziato il portiere del Foggia ogni volta che ci siamo incontrati. Un gol così era imparabile, tanto che siamo andati su tutti i giornali. In certo modo l’ho reso famoso”

Inter -Vastas 1966, uno dei gol più incredibili di Sandro Mazzola

Altro gol rimasto indelebile nella memoria dei tifosi interisti è quello segnato da Sandro Mazzola in Inter - Vasas, Coppa Campioni 1965/66. “Uno dei gol più incredibili segnati da Sandro Mazzola – rammenta Alberto Figliolia - Ma Sandro non faceva mai gol banali, erano tutti gol d’autore. Come quello segnato nella amichevole Italia-Svizzera del 1970, con sei palleggi volanti consecutivi ha dribblato la difesa della squadra elvetica. Un gol pazzesco

Carrellata sterminata, c’è anche una delle vittorie più eclatanti quanto dimenticate

"Interisti per sempre" è una carrellata sterminata di vicende sportive e dei suoi tanti protagonisti, dai portieri Smerzy e Franzosi a più recenti Beccalossi e Ronaldo. Ma ci sono anche Lorenzi, Angelillo, Bicicli, jair, Brighenti. Quest’ultimo autore di un gol nel 6-0 inflitto dall’Inter di Foni alla Juventus nel campionato 53/54 . “E’ stata una delle vittorie più eclatanti dell’Inter ma anche una vittoria clamorosamente dimenticata. Una partita che invece ogni tifoso interista dovrebbe conoscere. Per i gol di Sergio Brighenti e per la prestazione mostruosa di Lennart Skoglund, uno dei mancini più forti di sempre

Prestazioni mostruose, non solo in campionato

Come mostruosa è stata la prestazione di Ronaldo in Inter-Lazio 3 -0 nella finale di Coppa Uefa, il 6 maggio 1998. “Partita indimenticabile, anche per il gol di esterno di Zanetti” Di matrice tennistica è poi anche la vittoria 6-0 contro il Varese, campionato 68/69. “Varese veniva da un grande campionato disputato l’anno prima, aveva addirittura battuto la Juventus 5-0. In quella squadra giocava Armando Picchi, ceduto dall’Inter”

Primo turno di Coppa Italia, a decidere una serie interminabile di rigori

Tra aneddoti e curiosità, viene menzionata anche Reggiana – Inter, primo turno di Coppa Italia 87/88. “Finì 9-8 ai rigori per l’Inter, dopo che i tempi supplementari finirono 0-0. In quella serie di rigori, Walter Zenga segnò e parò un rigore”

Pazza Inter, gioia e rabbia dei tifosi

Pazza Inter, capace di complicarsi la vita. Per la rabbia e, tutto sommato, anche per la gioia dei suoi tanti tifosi. Come nell’episodio di Inter – Perugia 3-2, campionato 79/80. Quando una clamorosa indecisione tra Bini e Bordon favorì il gol di rapina di Paolo Rossi, per il momentaneo pareggio, dopo il vantaggio della squadra nerazzurra siglato con un tiro a foglia morta su punizione di Evaristo Beccalossi. Una partita che si rivelò essere un confronto tra la squadra allenata da Eugenio Bersellini e Paolo Rossi. Deciso dai gol di “ Spillo” Altobelli e Giancarlo Pasinato.

Una squadra lunare in una dimensione onirica

La follia fa rima con poesia, l’Inter è squadra estrosa e indecifrabile – sottolinea con un po' di enfasi il curatore del libro - Enigmatica, capace di piccoli abissi e di storiche imprese. Una squadra imprevedibile, da tutti i punti di vista. Una squadra di sognatori, ben esemplificata da alcuni talenti che vi hanno militato. E da prestazioni come quel 6-0 del campionato 53/54. Come diceva Gianni Brera – conclude Alberto Figliolia - una squadra lunare in una dimensione a volte un po'onirica