Il curling che ha avuto la sua massima espansione in Italia nel 2006 grazie alle Olimpiadi a Torino. E’ uno sport praticato prevalentemente nel Nord Europa e in Canada. Da noi, invece, dove non si gioca molto a curling (ma esiste un campionato), possiamo trovare le più importanti squadre di curling in Alto Adige, anche se la Lombardia si difende bene con la squadra del Jass Curling Club, società che ha sede alle porte di Milano, di preciso a Sesto San Giovanni.

 

Il Jass Curling Club

 

Il Jass Curling Club nasce nel 1999/2000 al palazzetto di ghiaccio di Stesso San Giovanni, il PalaSesto. La squadra, invece, muove i primi passi in Serie A nel 2002 riscontrando successi, sia nel campionato sia nell’organizzazione di eventi. Tant’è che sull’onda di questo boom, viene organizzato il Torneo Città di Sesto San Giovanni al quale partecipano formazioni provenienti da altri curling club italiani e dalla vicina Svizzera. Il secondo step la società di Sesto San Giovanni (prima GEAS) l’ha nel 2006, quando, grazie alle Olimpiadi di Torino il curling ha iniziato ad attrarre persone di tutte le età. Le stagioni che seguono consolidano e aumentano le dimensioni del Club, con atleti provenienti da tutta la Lombardia.

 

Il curling non è solo sport è anche fair play e spirito di amicizia

 

“Il Curling non è solo uno sport, ma è uno sport per il quale si deve dare prova di una certa attitudine morale. Fair play e spirito di amicizia sono considerati valori altrettanto importanti quanto lo sono la conoscenza e l’abilità sportiva”, così Alberto Caniatti, presidente dello Jass Curling Club, in una nota sul sito ufficiale. “Il curling – continua - è un gioco fatto di tradizioni. Seguire una pietra giocata bene è un piacere per il gioco, ma ciò che è più bello ancora è osservare e preservare le tradizioni secolari attraverso le quali troviamo il vero spirito del curling. Noi giochiamo a curling per vincere, ma mai per umiliare l’avversario. Un vero giocatore di curling preferisce una sconfitta ad una vittoria sleale”. E ancora: “Un buon giocatore di curling non cerca mai di distruggere il suo avversario o di ostacolarlo per danneggiarlo e impedirgli di dare il meglio di se stesso. Nessun giocatore di curling infrange intenzionalmente una regola di gioco o una delle tante regole di gioco scritte o non. Se, malgrado tutto, lo fa involontariamente e se ne rende conto è il primo a scusarsi. Il gioco consiste in primo luogo nel misurarsi all’interno del sapere e della conoscenza della tecnica, ma lo spirito nel quale si svolge la partita è fatto di sportività, amicizia e considerazione reciproca. Questo spirito del Curling vale sia nella definizione e applicazione delle regole di gioco sia nel comportamento al di fuori della gara”.