Paola Egonu un marziano? No, è un ragazza straordinaria. Io amo i giovani. Credo che Paola come atleta si sia esposta tanto su tantissime tematiche. Lo ha fatto senza timore e con grande naturalezza. Lei è molto inclusiva è open mind. Di persone così ne abbiamo bisogno. E’ dotata in modo pazzesco, è un grande talento che rappresenta la nostra nazionale, nonostante tutte le critiche. Lei un grande personaggio, che va oltre lo sport, non a caso è stata scelta per Sanremo”, così Maurizia Cacciatori, ex campionessa di volley, a Milanosportiva.

 

Cosa ne pensa di questa nazionale multietnica?

“Penso sia la rappresentazione di ciò che siamo. Lo sport insegna ad includere, mai ad escludere. Nello sport la compagna di squadra che arriva dalla Cina o da Carrara è la tua compagna. E questa apertura mentale l’ho grazie allo sport, nessuno è diverso dall’altro tutti siamo straordinari nella nostra unicità. Io ho giocato diversi anni all’estero, ma ho sempre sentito grande senso di appartenenza. Mi sento cittadina del mondo”.

 

Ha visto l'Allianz Cloud? Le piace come palazzetto della pallavolo?

“Sì mi piace, è l’innovazione, il cambiamento. Ricordo i primi palazzetti erano fatiscenti…”.

 

Come fa la pallavolo italiana ad essere sempre vincente, maschile e femminile, nei decenni?

“Perché la pallavolo è uno sport molto coraggioso. Secondo me ha allenatori che sono tra i migliori al mondo. Fefe De Giorgi ha avuto grande coraggio a mandare in campo ragazzi di 20 anni. La pallavolo è amata da sempre perché investe e lavora molto bene, ma ci vogliono anche competenze e il coraggio di ‘buttare’ gente giovane in campo. Credo che se si vogliono costruire cose importanti si deve dare fiducia. Ecco perché la pallavolo maschile ha vinto e continuerà a farlo. E’ difficile vedere certe competizioni con ragazzi così giovani. De Giorgi ha avuto coraggio, lo stimo. Mentre la pallavolo femminile ha giovani atlete come la Egonu… Un’altra cosa importante è sbagliare, se non si sbaglia non si impara…”.

 

Vorrebbe rientrare nella pallavolo?

“No. Ho fatto più di 20 anni nella pallavolo (dai 10 anni fino a 33) e l’ho fatto per 24 ore al giorno. E’ un mondo che ho sempre amato per questo le rinunce che ho fatto non sono state rinunce. Credo che la vita sia fatta di cicli e quando arriva il momento bisogna saperli chiudere”.

 

Ci sono voci che darebbero la Egonu al Vero Volley, come la vedrebbe?

“Io so che ora è in Turchia, poi non so cosa stia succedendo. Se vuole tornare in Italia lo faccia, l’importante che giochi bene. Credo che lei si possa permettere di fare i percorsi che vuole”.