Il Coni e il Comitato Promotore E-Sports Italia hanno recentemente siglato un protocollo d’intesa ed una convezione, entrambi di durata biennale. Sottoscritti dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò, e dal Presidente del Comitato Promotore Esports Italia, Michele Barbone, sono finalizzati a supportare le federazioni sportive nello sviluppo, al loro interno, di un settore dedicato agli sport elettronici e simulati. Il primo, vuole offrire alle Federazioni, attraverso il Comitato Promotore, le competenze e gli strumenti tecnici per istituire la versione elettronica delle discipline tra quelle comunque presenti nel Registro nazionale delle ASD e SSD del Coni. La seconda si propone di regolare il rapporto tra il Comitato Promotore e i singoli organismi sportivi nell’ambito dell’attuazione dei contenuti del protocollo.

Un nuovo contesto operativo

E-sports, si procede verso una più precisa definizione del contesto operativo. “Serve un approccio diverso perché si tratta di allenarsi in maniera diversa, con strumenti diversi – dichiara Maurizio Miazga, Segretario Generale di Federesports - E’ necessario che qualcuno faccia da raccordo tra il mondo degli sport virtuali e un percorso di accompagnamento verso gli stessi. Un percorso che necessita di una formazione specifica, in modo che le federazioni sviluppino, nei tempi più idonei possibili, il giusto approccio ad una realtà per molte di loro sconosciuta.

Formazione, passaggio indispensabile per team qualificati

"Sono più che mai necessarie – puntualizza Maurizio Miazga - persone qualificate che abbiano sentore della materia. Attraverso la SNAQ, Sistema Nazionale delle Qualificazioni, verranno rilasciati i necessari tesserini, validi a livello internazionale, a chi frequenta determinati corsi tecnici. Questo passaggio è indispensabile per avere i team che si occupano di e-sports nell’ambito delle federazioni sportive”

Federazione di servizi in itinere, non tutte le federazioni sono allineate

Il Coni, con il supporto del Comitato Promotore, è proiettato a sviluppare con le federazioni una Federazione di servizi. Non nascondo – rivela il Segretario Generale di Federesports - che da parte di alcune federazioni sportive, principalmente quelle basate sulla prestazione fisica ed abituate ad interpretare lo sport come momento di sudore, ci sia una certa riluttanza a questo progetto. In realtà lo sport non è solo momento di sudore ma coinvolgimento globale di corpo e mente. Tant’è che le federazioni che hanno accolto favorevolmente il progetto sono quelle nelle quali vi è una forte componente mentale, più che fisica. Più pronte perché è un atteggiamento che già conoscono”

Protocollo d'Intesa, grande opportunità per le federazioni

Le federazioni da coinvolgere sono tutte, ma gioco forza si procederà un passo alla volta. “Si partirà con quelle federazioni che già prevedono l’esistenza di un simulatore del gioco di riferimento, la sua creazione è compito delle rispettive federazioni internazionali. Non saranno pertanto presi in considerazione videogiochi che non riproducano attività già esistenti. Questo protocollo d’intesa – conclude Maurizio Miazga - rimane comunque una grande opportunità per tutte le federazioni sportive, ma soprattutto per quelle minori, in termini di iscritti, che hanno così la possibilità di fare conoscere il proprio sport attraverso il videogioco