La necessità di ridurre le emissioni e la congestione delle grandi città sta portando i clienti e le persone in una nuova ed inevitabile fase: quella delle microcar elettriche, destinate nei prossimi anni a essere protagoniste sul mercato. Si tratta di vetture che non inquinano, che consumano poca energia e - soprattutto per chi vive nelle grandi città - possono essere parcheggiate facilmente. Microlino è la porta che permette l’accesso ad un nuovo concetto di mobilità: ecologico perché è a emissioni zero, ma anche perché fa un uso razionale delle risorse. E la microcar 100% elettrica e 100% italiana incarna perfettamente l’idea di mobilità che ispira la visione del Gruppo Koelliker, che è l’importatore esclusivo della vettura in Italia. Una mobilità sostenibile, non invasiva, modellata sui bisogni del Cliente.

Un unico sportello frontale, pensata per due passeggeri, dallo stile inconfondibile, facile da parcheggiare grazie alla sua compattezza di soli 2.5 m di lunghezza massima, e con un generoso bagagliaio di ben 230 litri: la Microlino non lascia nulla al caso. Microlino ha una velocità massima di 90km/h ed è equipaggiata con tre tipi di batterie, di tipo Nickel-Cobalto-Manganese, che consentono un’autonomia di 91, 177 o 230 km.

La Microlino, distribuita esclusivamente da Koelliker nelle due versioni Dolce e Competizione, rafforza ulteriormente l’impegno del Gruppo leader nell’importazione nel fornire il proprio contributo alla diffusione della mobilità elettrica attraverso collaborazioni con realtà di respiro internazionale accuratamente selezionate a livello mondiale. Acquistabile da Giugno con una campagna di pre-sales e da Luglio in tutti i Koelliker Store. Il prezzo di listino parte da 21.090 euro, con la possibilità di beneficiare di contributo statale fino a 4.000 euro in caso di rottamazione.

La Micro Mobility Systems nasce nel 1997 a Kusnacht (Zurigo) per volere dell’imprenditore Wim Ouboter, che inventa il kickscooter come soluzione di mobilità urbana, coniando per la prima volta il termine di 'micromobilità'. Nel 2015, dopo più di 80 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo, Wim Ouboter e i due suoi figli Merlin and Oliver, lanciano l’ambizioso progetto della Microlino, un quadriciclo di categoria L7e, con lo scopo di fare un nuovo passo nella direzione della mobilità urbana sostenibile. Una nuova categoria di prodotto, tra la moto e l'autovettura.

Con la firma dell’accordo con la Micro Mobility Systems, azienda svizzera di proprietà della famiglia Ouboter e titolare del progetto Microlino, si arricchisce ulteriormente la gamma di soluzioni sostenibili distribuite dall’importatore milanese Koelliker.

“Ci siamo resi conto che, con sole 1.2 persone in media a bordo, una percorrenza di circa 35 km, e con una velocità media di 30 km/h, le moderne auto sono sovradimensionate per il reale utilizzo”, afferma il co-fondatore Merlin Ouboter. Lo stile di Microlino è ispirato alle bubble cars degli anni 50, e soprattutto all'indimenticabile Isetta, un'antesignana del concetto di mobilità, frutto dell'ingegno italiano. "Abbiamo voluto rendere Microlino non solo pratica, ma anche simpatica e divertente da guidare, così che non si può fare a meno di sorridere quando la si usa”, dice il co-fondatore Oliver Ouboter.

La microcar ha, quindi, solide radici italiane, tanto è vero che la produzione è interamente made in Italy, presso la sede de La Loggia (Torino): una struttura moderna, con una superficie di 3.000mq interamente ricoperta da pannelli solari. Tutto il processo produttivo è realizzato all’interno del nuovo stabilimento: dallo stampaggio delle lamiere e la lastratura della scocca, interamente robotizzata e realizzata dal partner Cecomp, alla verniciatura e all’assemblaggio finale, con componenti europei al 90% e più del 65% in Italia.

Quello tra Micro Mobility System e Koelliker è il match perfetto tra competenze progettuali ed industriali sul prodotto da un lato, e competenze commerciali e marketing nella distribuzione dall’altro: elemento che si è rivelato fondamentale nella scelta del partner ideale per l’azienda svizzera, che ha riconosciuto in quella milanese la consolidata esperienza, nonché la provata capacità di portare una nuova mobilità in Italia, grazie anche ad una solida rete vendita.

“La micromobilità è un ambito strategico nel quale abbiamo voluto fortemente entrare, ma a condizione che fosse nel modo migliore possibile, al fianco della più talentuosa e anche coraggiosa azienda del settore” ha dichiarato Marco Saltalamacchia, Executive Vice President & CEO del Gruppo Koelliker. “Con Microlino non solo abbiamo trovato il prodotto migliore, iconico, stiloso e riconoscibile, ma anche un partner ideale, con una storia importante, una consapevolezza ed un obiettivo ben chiaro: puntare sulla micromobilità sostenibile per ridare respiro ai centri delle grandi città. Un ideale questo che si sposa perfettamente con il Gruppo Koelliker, che si sta affermando sempre di più come un vero e proprio hub di soluzioni di mobilità sostenibile. Sono orgoglioso di lavorare al fianco di Micro, di unire i nostri know-how per uno scopo e un sogno condiviso: rendere Microlino il veicolo ideale per la mobilità urbana”.

“Avevamo bisogno di entrare nel mercato italiano e di distribuire il nostro prodotto attraverso un partner strutturato, con una rete vendita specializzata ed una conoscenza del settore senza rivali - ha dichiarato Michelangelo Liguori, General Manager di Micro -. Non è stato facile trovare una realtà in grado di rispondere in maniera efficiente e concreta a tutte le nostre richieste e necessità, ma quando abbiamo incontrato Koelliker non abbiamo avuto dubbi. Noi produciamo in Italia, e se da un lato questo mercato per noi rappresenta grandi investimenti, progetti che con orgoglio abbiamo deciso di concentrare qui, dall’altro non potevamo non avere al nostro fianco un partner che ha creato il suo nome, la sua storia e il suo successo proprio qui in Italia. Sono entusiasta di questo cammino insieme, che vedrà il costante supporto reciproco, ed un successo condiviso”.

La storia di questa azienda italiana inizia nel 1964 quando Giuseppe Gobino, grazie all’esperienza maturata dal 1950 nella raffinazione del cacao, entra a far parte dell’azienda come direttore di produzione, avviando un processo approfondito di specializzazione e ricerca nel settore del Cioccolato, dedicando la massima attenzione ai prodotti tipici locali come il Giandujotto e la crema di Gianduja. Dal 1985 Guido Gobino entra a far parte dell’azienda e fin da subito apporta diversi cambiamenti che trasformeranno il panorama del cioccolato artigianale di Torino. La cioccolateria Guido Gobino, con più di cinquanta anni di storia, è sempre stata caratterizzata da scelte che uniscono il rispetto per la tradizione allo slancio verso l’innovazione, unite dalla continua e costante ricerca delle migliori materie prime.