Un derby per uscire dall’attuale crisi, un Ibrahimovic in più nel motore per puntare dritti allo Scudetto. L'antivigilia della terza stracittadina stagionale tra Milan e Inter non fa altro che aumentare vertiginosamente l’adrenalina, per una Milano del calcio che mai come quest’anno, nel suo recente passato pallonaro, si è trovata protagonista della scena nazionale.

Milan-Inter, la semifinale di Coppa Italia che scotta

E il derby di martedì sera, per entrambe le milanesi, potrebbe davvero rappresentare la medicina migliore per lasciarsi alle spalle un periodo nero, condito da scarsi risultati, dal ritorno prorompente della Juventus in classifica e dalla presenza, sempre ingombrante, del Napoli che oltretutto sarà il prossimo avversario dei rossoneri in campionato domenica sera.

Perdere il derby per sprofondare

Dall’altro lato, però, perdere il derby di martedì, semifinale d’andata di Coppa Italia (la sfida di ritorno, con l’Inter ‘in casa’ è in calendario al momento solo per il prossimo 20 aprile) potrebbe tramutarsi in una mazzata psicologica di non poco conto. Una doppia sfida che va ben oltre la possibilità di andare in finale e giocarsi un trofeo nazionale, anzi. È un chiaro e quasi definitivo spartiacque per tornare ad assaporare l’adrenalina di un percorso in campionato finora ottimo, condizionato da un quasi totale equilibrio tra le parti.

Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic

Coppa Italia da una parte, corsa Scudetto dall’altra. La Scala del calcio, dopo tanti anni, sarà protagonista di un nuovo crocevia per entrambi i club meneghini con i rossoneri di Stefano Pioli che, però, puntano forte sul ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Non per la gara di martedì, ma per le restanti undici sfide di Serie A a partire dalla sfida di domenica sera al ‘Diego Armando Maradona’ contro il Napoli di Spalletti. Da Milanello oggi sono giunti infatti piccoli segnali incoraggianti circa le condizioni dello svedese; il quale ha svolto il riscaldamento, solo la prima parte, con il gruppo, per poi proseguire con il solito lavoro personalizzato sul campo. L’infiammazione al tendine d’Achille destro lo aveva costretto a un mese di sedute in palestra (non gioca dal 23 gennaio, Milan-Juventus 1-1), ma finalmente il bomber rossonero intravede la luce in fondo al tunnel.

Ibrahimovic vuole restare al Milan

Di lui si sa tutto, ma soprattutto che è un giocatore il cui apporto sul campo va al di là dell’aspetto tecnico: oltre alla sua leadership, è mancato il suo estro, la sua pericolosità e la sua immensa voglia di fare, anche a quasi 41 anni: «Il mio futuro è il calcio, il mio mondo è il calcio» le sue parole durante l’evento di presentazione dei suoi NFT, tratti dal suo libro “Adrenalina – My untold stories”, lì dove una selezione di undici artisti di Milano gli hanno reso omaggio realizzando ognuno un’opera ispirata ad una frase contenuta nella sua autobiografia. Anche se il messaggio più importante è quello lanciato proprio stasera: «Da quando sono arrivato stiamo facendo grandi cose e ora manca solo una cosa, vincere trofei - le sue parole - stiamo lottando e stiamo lavorando per questo, non mollo fin quando non vinco con questa squadra».