Milano, da sempre una delle capitali mondiali del calcio, si prepara ad affrontare una notizia amara: la finale di Champions League del 2027 non si giocherà a San Siro. Una decisione che arriva come un fulmine a ciel sereno, ma che era nell’aria da tempo. La conferma ufficiale è attesa per il prossimo 24 settembre, quando il comitato esecutivo dell’Uefa si riunirà a Praga per ratificare la decisione. E mentre le due squadre milanesi valutano il loro futuro e il sindaco Giuseppe Sala prepara un incontro decisivo, il destino dello storico stadio Meazza sembra destinato a una nuova svolta.
La ristrutturazione del Meazza: un progetto condiviso
Di fronte a questa rinuncia, prende forma l'idea di una ristrutturazione di San Siro, considerata da molti come la soluzione più pragmatica e conveniente per il futuro del calcio milanese. Il sindaco Sala ha spinto fortemente per questa opzione, presentandola come la via più rapida ed economica rispetto alla costruzione di due nuovi stadi di proprietà a San Donato per il Milan e a Rozzano per l'Inter.
Il costo stimato per il rinnovamento del Meazza si aggira intorno ai 500 milioni di euro, una cifra che, sebbene significativa, risulta ben inferiore rispetto al miliardo di euro necessario per ciascuno dei nuovi stadi. «La ristrutturazione consentirebbe di mantenere lo stadio in attività durante i lavori e di ridurre i tempi e i costi», ha dichiarato una fonte vicina all’amministrazione comunale. Una proposta che sembra aver convinto entrambe le società calcistiche milanesi, che potrebbero abbandonare i rispettivi progetti per concentrarsi su una soluzione comune.
Un duro colpo per l’immagine di Milano
La scelta di escludere Milano dalla finale di Champions League del 2027 rappresenta un colpo d’immagine significativo per la città e per lo stadio di San Siro, che nel 2016 aveva ospitato con successo il derby madrileno tra Real Madrid e Atlético Madrid. A distanza di undici anni, Milano sperava di tornare sotto i riflettori del calcio internazionale, ma la decisione dell'Uefa di non assegnare la finale al Meazza lascia un vuoto difficile da colmare.
Tuttavia, la motivazione alla base della decisione appare chiara: «Non possiamo permetterci di ospitare una partita di questa portata in uno stadio con lavori in corso», ha spiegato una fonte vicina all’Uefa. La ristrutturazione di San Siro, infatti, dovrebbe prendere il via nel 2027, appena un anno dopo le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, e proseguire fino all’Europeo del 2032, che l’Italia organizzerà insieme alla Turchia.
Il percorso verso Euro 2032: una sfida da affrontare
L’obiettivo è chiaro: preparare Milano e il suo storico stadio per l’Europeo del 2032, un evento che l’Italia ospiterà in collaborazione con la Turchia. La FIGC, presieduta da Gabriele Gravina, ha già iniziato a muoversi in questa direzione, informando il presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin sulle prossime mosse per garantire che Milano sia tra le città ospitanti. Il dossier sugli stadi, completo di progetti e copertura finanziaria, dovrà essere presentato entro il 31 ottobre 2026, con l’avvio dei lavori fissato per marzo 2027.
Milano non può mancare a questo appuntamento. La sua esclusione dall’Europeo è impensabile, non solo per il valore simbolico della città, ma anche per il suo ruolo economico e sportivo nel panorama europeo. «Dobbiamo prendere decisioni rapide e condivise», ha commentato Gravina, sottolineando l’importanza di trovare una soluzione che permetta di rispettare i tempi e gli standard richiesti dall’Uefa.
Vantaggi e sfide della ristrutturazione
La ristrutturazione del Meazza rappresenta una soluzione apparentemente semplice, ma non priva di ostacoli. La proposta, avanzata da Webuild, prevede interventi rapidi e mirati per modernizzare lo stadio, mantenendo la struttura esistente e rispettando il fascino storico del luogo. Tuttavia, resta da decidere chi si occuperà della realizzazione del progetto e come verranno gestiti i costi, stimati intorno al mezzo miliardo di euro.
«Stiamo valutando tutte le opzioni», ha dichiarato una fonte interna all’Inter. «La ristrutturazione ci permette di mantenere il Meazza come casa del calcio milanese, ma vogliamo essere sicuri che ogni passo sia economicamente sostenibile». Anche dal Milan arriva una conferma simile: «Se la ristrutturazione si dimostra la scelta più veloce ed efficiente, allora è quella su cui punteremo».
Un bivio per Milan e Inter
Per i due club milanesi, il futuro si gioca su un bivio complesso. L’idea di avere stadi di proprietà, un sogno accarezzato per anni, rischia di scontrarsi con la realtà dei tempi lunghi e dei costi elevati. D’altra parte, la possibilità di rinnovare San Siro potrebbe rappresentare una soluzione più realistica e immediata, in grado di garantire un ritorno economico nel breve periodo.
«Abbiamo valutato tutte le ipotesi e siamo pronti a collaborare con il Comune per trovare la soluzione migliore», ha affermato un portavoce del Milan. Anche dall’Inter, che pure aveva avviato un progetto a Rozzano, arrivano segnali di apertura: «Non escludiamo nessuna strada, ma vogliamo che sia percorribile e sostenibile per il futuro del club».
Il futuro di San Siro e del calcio a Milano
Mentre l'esclusione dalla finale di Champions 2027 brucia ancora, il destino di San Siro e del calcio a Milano appare ancora incerto. La ristrutturazione potrebbe rappresentare la soluzione più logica, ma molto dipenderà dalle prossime mosse delle istituzioni coinvolte e dalle decisioni strategiche dei club.
L’accordo tra Milan, Inter e il Comune potrebbe segnare un punto di svolta decisivo, aprendo la strada a un progetto comune di rinnovamento dello stadio. Tuttavia, restano molti interrogativi: chi finanzierà i lavori? Quali saranno i tempi di realizzazione? E come reagiranno i tifosi, affezionati a una struttura che rappresenta un pezzo di storia del calcio italiano?
La certezza è che Milano non può permettersi di restare indietro. La città deve dimostrare di essere pronta ad accogliere le sfide del futuro, conciliando tradizione e innovazione, senza rinunciare al suo ruolo di protagonista nel panorama calcistico europeo.
Conclusioni: un’occasione di rilancio
La rinuncia alla finale di Champions del 2027 potrebbe essere vista come una sconfitta per Milano, ma può anche trasformarsi in un’opportunità di rilancio. Se il progetto di ristrutturazione del Meazza andrà avanti, la città potrà presentarsi con uno stadio moderno e funzionale, capace di ospitare eventi di livello internazionale e di confermare il suo status di capitale del calcio.
Nel frattempo, i protagonisti di questa storia – Comune, club, Uefa e FIGC – devono lavorare insieme per costruire un futuro solido e ambizioso. Una sfida che richiederà visione, coraggio e capacità di adattamento, ma che potrebbe regalare a Milano e ai suoi tifosi un nuovo capitolo di gloria calcistica.