Quando si parla del nuovo corso del Milan, si sa, saltano i ragionamenti logici. La squadra, che nel 2020 ha totalizzato più punti in trasferta (e che mantiene ancora un ottimo rendimento fuori casa) ed è stata capace, tra le altre, di mettere a segno il gol più veloce di tutta Europa (Leao in Sassuolo-Milan del 20 dicembre, sei secondi e 76 centesimi), quest’anno vive di un altro, strano, primato: quello di avere due centravanti agli antipodi.

Ibrahimovic e Giroud, i dolori del giovane Milan

Ben inteso, Ibrahimovic e Giroud hanno molto in comune: un’età non più giovanissima (40 anni lo svedese, 35 il francese) ed essere bomber di razza. Quello che non li accomuna è la geografia: perché se è vero che i due hanno segnato finora in modo quasi paritario (otto gol Ibrahimovic, sei Giroud), c’è una discriminante netta: lo svedese fatica enormemente sotto porta a San Siro. Mentre il francese, a Milano, si esalta.

Ibrahimovic non sa più segnare a San Siro

Il mal di gol di Ibra al Meazza dura ormai da tantissimo tempo: delle otto marcature realizzate finora dallo svedese in stagione, una sola è arrivata sul manto erboso casalingo. Più precisamente il 12 settembre 2021, Milan-Lazio 2-0; vale a dire 130 giorni fa, ossia 4 mesi e 8 giorni. Un’eternità per un attaccante; che è vero che si è riabilitato abbondantemente fuori casa, andando a segno sui campi di Bologna, Roma, Fiorentina (doppietta), Genoa, Udinese e Venezia, ma che mai come in questo momento avrebbe bisogno di un gol tra le mura amiche. Anche perché domenica arriverà proprio a San Siro la Juventus, sua ex squadra che lo scorso 19 settembre non affrontò a causa di un’irritazione del tendine d’Achille.

Giroud si esalta a Milano, ma non segna in trasferta

Già, San Siro; stadio che invece è divenuta patria indiscussa di Olivier Giroud, che lì ha realizzato tutti e sei i gol segnati finora: due al Cagliari, uno a testa contro Verona, Torino, Roma e Genoa, quest’ultima in Coppa Italia. C’è da chiedersi se forse non converrebbe, numeri alla mano, puntare sul centravanti francese nella sfida alla Signora, match che dopo l’inaspettato ko interno contro lo Spezia riveste ora un’importanza incredibile: i bianconeri si trovano in quinta posizione a sette lunghezze dal Diavolo. Un passo falso ridurrebbe ulteriormente le distanze, in una classifica assai corta lì in alto, permettendo alla Juventus di rientrare pienamente in corsa per un posto in Champions League e mettendo i bastoni tra le ruote al Milan nella rincorsa alla capolista Inter, distante oggi due punti (ma i nerazzurri devo recuperare la partita contro il Bologna).

Pioli e l'alternanza tra Ibrahimovic e Giroud

Da questo punto di vista Pioli è stato sempre chiaro: l’alternanza tra i Giroud e Ibrahimovic c’è e chi sarà, soprattutto perché bisogna gestire le forze fisiche di entrambi. In sintesi: giocare chi starà meglio. Ma con un Ibrahimovic capace di segnare quasi esclusivamente fuori casa e un Giroud padrone dell’aria di rigore a San Siro, ipotizzare un francese in prima linea contro la Juventus e Ibra titolare il 6 febbraio contro l’Inter (nel derby il Milan giocherà da squadra in trasferta) non appare impossibile.

Rebic ancora lontano dalla condizione migliore

All’andata, a Torino, la sfida finì 1-1. Per i rossoneri andò a segno Rebic, per quello che al momento rimane il suo unico gol stagionale. Il croato, appena rientrato da un lungo infortunio per uno strappo al muscolo femorale, non appare però ancora in condizione ottimale, motivo per il quale domenica sera sarà ancora una volta Leao ad agire sull’out mancino. Chi rischia seriamente è Brahim Diaz, al momento poco brillante: ma le alternative, ad oggi, scarseggiano.