Una vittoria per scacciare fantasmi, paure, incomprensioni. Una vittoria nel segno di chi, per tanto tempo, è stato messo alla gogna, per tutti i problemi legati al rinnovo del suo contratto che ancora non arriva e chissà se mai arriverà. Il Milan torna al successo, dopo un novembre nero (un solo successo in cinque gare) e un dicembre nel quale la vittoria non arrivava da tre gare ufficiali. Il 4-2 rifilato all’Empoli, sebbene esagerato nel suo punteggio finale, è il risultato delle scelte di Stefano Pioli; che ha sorpreso tutti presentando Franck Kessie nell’inedito ruolo del trequartista, parcheggiando comodamente Brahim Diaz, reduce da un periodo di chiaro appannamento fisico, in panchina; ma ha anche avuto il coraggio di insistere ancora su Theo Hernandez, di certo ancora lontano parente dal giocatore ammirato nella scorsa stagione, e Florenzi, giocatore che ben conosce ma che finora aveva un po’ fatto rimpiangere l’assenza di Calabria

Kessie trequartista e padrone di tutto

Per una sera, perlomeno, nessuno parlerà del maledetto rinnovo di contratto di Frank Kessie. Il Presidente si è preso la scena, uscendo dal Castellani di Empoli con una doppietta che gli è valsa la palma del migliore in campo e ribadendo, ancora una volta, la sua importanza nell’economia di gioco di Stefano Pioli. Il quale, però, dovrà immaginare anche un Milan senza di lui, se non proprio per il futuro (sempre lui, il contratto in scadenza...) perlomeno per quella dannata Coppa d’Africa che priverà il tecnico emiliano di lui e di Bennacer, altro giocatore rinato contro la sua ex squadra, per almeno un mese.

La traversa di Bajrami e il rinnovo del contratto

Chissà se fosse entrata la conclusione di Bajrami all’inizio del secondo tempo, quella che si è invece stampata sulla traversa dando, idealmente, il via al dilagare dei rossoneri nella ripresa. Forse staremmo scrivendo di altro, di un Milan ancora in difficoltà e distante dall’Inter di ben sette punti. E invece no, nella serata in cui il Napoli cade in casa contro lo Spezia, i rossoneri si ergono ad unica, vera e valida, alternativa ai nerazzurri al momento, distanti sì quattro punti ma comunque lì, ad un tiro di schioppo.

La pausa, Mourinho e il ritorno di Leao e Ibrahimovic

Ora la pausa, che sarà fondamentale per Pioli per provare a recuperare alcuni dei pezzi pregiati rimasti in infermeria. Perché al 6 gennaio, alla ripresa delle ostilità, a San Siro arriverà la Roma di quel José Mourinho che alla Scala del calcio ha scritto pagine importanti di storia. Pioli, per l’occasione, punterà a riabbracciare perlomeno i vari Calabria, Leao e Rebic, in attesa di capire cosa ne sarà di Ibrahimovic, rimasto a riposo contro l’Empoli per un sovraccarico al ginocchio destro.