Crisi” è una parola che nel settore della Scherma Italiana era scomparsa da almeno 30 anni.

Dal 1992 anno del primo titolo olimpico del Fioretto Femminile a squadre con Trillini, Zalaffi, Bortolozzi, Bianchedi, Vaccaroni, titolo poi vinto altre 4 volte consecutive da quello che sarebbe passato alla storia come “Dream Team” (nel 1996 – 2000 – 2004 e 2012 con la parentesi del 2008 quando la gara femminile di Fioretto a squadre non fu disputata) la scherma italiana aveva sempre portato almeno una medaglia d’oro al medagliere olimpico.

La crisi della scherma italiana

Tokyo 2020 con tre argenti (Samele nella Sciabola Individuale, Samele-Curatoli-Montano-Berrè nella Sciabola a squadre e Daniele Garozzo) e due bronzi (il Fioretto Femminile con Batini-Cipressa-Volpi-Errigo e la spada femminile con Fiamingo-Isola-Navarria-Santuccio) è stata classificata come una Olimpiade fallimentare anche perché preceduta da un Mondiale dove si erano raccolti solo 1 argento (Fioretto Femminile a squadre) con Di Francisca ed Errigo “separate in casa” e 7 bronzi.

Standard elevati

Non è così per gli stardards di altri sports ma per la Scherma che alle Olimpiadi vanta 49 Ori 46 Argenti e 35 bronzi per un totale di 130 medaglie (Prima nel Medagliere davanti alla Francia con 44 Ori, 43 Argenti e 36 Bronzi per un totale di 123 medaglie) è francamente un fallimento.

La cosa positiva per fortuna è che il movimento schermistico italiano – per quanto non sempre unito e caratterizzato da dialettiche interne anche forti – è però davvero una famiglia che ha la caratteristica di “unirsi” quando si tratta di salvaguardare una leadership olimpica e mondiale (siamo primi anche nel medagliere dei Mondiali con 116 Ori 106 Argenti e 133 Bronzi totale 353 medaglie) mettendo da parte qualsiasi particolarismo.

Milano 2023, iniziativa strategicamente perfetta

Di qui l’iniziativa – strategicamente perfetta - di organizzare prima di Parigi 2024 (le Olimpiadi in casa dei “nemici” per antonomasia) secondi – guarda caso – anche nel medagliere mondiale (seppure con un distacco più pesante 24 Ori 11 argenti e 39 bronzi in meno) un Mondiale in Italia, a distanza da 12 anni dall’ultimo (Catania 2011) e di 17 anni da Torino 2006 (a “valle” delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006). In questo caso invece il Mondiale servirà anche per “lanciare” Cortina 2026 anche grazie al “fil rouge” di Diana Bianchedi – grandissima campionessa di Scherma e manager sportiva nonché Project Manager di Cortina 2026).

Milano patria di Edoardo Mangiarotti

Milano che – pur avendo dato i natali allo schermitore italiano ed atleta olimpico più medagliato di tutti i tempi (Edoardo Mangiarotti) non aveva mai ospitato un Mondiale Assoluto.

Guardiamo quindi con la giusta positività ad un Mondiale italiano che – dal punto di vista agonistico - vuole essere “una rampa di lancio” più che “una prova generale” per le Olimpiadi di Parigi 2024.

Dal punto di vista non agonistico – sentendo quanto espresso dal presidente del Comitato Organizzatore il giovanissimo (28 anni) spadista Marco Fichera (che a Milano sarà nella doppia veste di tiratore ed organizzatore) sarà un Mondiale che si “connetterà” con la città uscendo dal Palazzetto ed anche per questo non abbiamo dubbi che sarà un appuntamento immancabile e memorabile.

Lapo Novellini