Non ci sono dubbi: a Trento per Matey Kaziyski non c’era più posto. Per questo il giocatore ha deciso cambiare strada, cercare una nuova squadra, un percorso che lo ha portato direttamente a Milano alla Powervolley. Club al quale si è legato per le prossime due stagioni, dopo il trionfo tricolore con Trento all’età di 38 anni. A raccontare la scelta è stato lo stesso Kaziyski in un’intervista al sito ‘WolleyMagazine.it'.

“Già all’inizio di quest’anno – racconta Kaziyski – a Trento mi avevano fatto capire di vere un concetto diverso di squadra dicendomi che, per il futuro, non avrebbero avuto bisogno di me come prima. Mi hanno offerto di rimanere come riserva se desideravo rimanere in città e in squadra. Io, però, mi sento ancora in forma e ho pensato fosse presto per sedermi in panchina. Così ho iniziato a guardarmi intorno per trovare una squadra che mi offrisse altre condizioni ed è arrivata Milano. Abbiamo parlato e mi hanno fatto capire di avere tutta l’intenzione di puntare su di me per far crescere il gruppo. Non ci ho pensato molto, allora, a dire sì”. E ancora: “Mi è piaciuto che abbiano espresso il desiderio e l’affetto per quello che potevo dare come esperienza a una squadra relativamente giovane. Una squadra che vuole crescere, dare spazio a una generazione giovane che, come il progetto di Trento, avrà successo in futuro”.

Per Kaziyski, poi, un salto indietro nel passato recente a ricordare la cavalcata che ha portato al titolo di Campioni d’Italia. L’ex numero 1 di Trento commentando non lascia per strada nulla, soprattutto l’ironia:  “Il fatto che Ale Michieletto mi vedesse come un suo beniamino e che oggi abbia conquistato assieme a me il suo primo scudetto mi riempie di gioia per lui perché significa che è cresciuto tantissimo ma mi fa capire anche quanto io sia invecchiato”

Se mi avessero detto che avrei vinto uno scudetto giocando da opposto non ci avrei mai creduto - conclude il bulgaro - Vincere poi l’MVP in un ruolo che non è il mio mi ha convinto che posso ancora dire la mia”