Nonostante la sconfitta contro Piacenza e il quarto posto finale, che darà alla Powervolley Milano l’accesso alla Coppa Cev, la seconda competizione europea per importanza, il cammino della squadra meneghina è andato ben oltre quanto si potesse aspettare, con alcuni protagonisti che si sono decisamente messi in luce. Tra i tanti c’è anche Paolo Porro, palleggiatore classe 2001, perno del gioco di Milano e autore di un’ottima stagione. Porro che anche la prossima stagione giocherà con la maglia della Powervolley ha già chiaro l’obiettivo per la prossima stagione: fare meglio di quest’anno.

“Abbiamo fatto una regular season che è stata difficile per tutti, perché il campionato non è mai stato così combattuto come quest’anno”, spiega a ‘Il Foglio’ il giocatore proseguendo: “Ci sono stati risultati molto poco scontati, infatti la classifica dietro la capolista Perugia era cortissima e ai playoff un po’ tutte volevano dimostrare qualcosa in più. Non a caso si è quasi sempre andati alla quinta partita” ci ha detto sul campionato che si sta concludendo.

Contro il Piacenza è come se fosse mancato il gioco mostrato in quest’ultima fase. Roberto Piazza, dopo la sconfitta in gara due della finale per il terzo posto, aveva detto che era come se stesse mancando “la consapevolezza di stare giocando partite speciali”, che invece c’era stata in precedenza. Porro riguardo le partite con Piacenza sottolinea “sicuramente hanno messo più qualità in campo rispetto a noi ed è mancato quel gioco che ci ha contraddistinto fino ad ora. Alcuni giocatori di Piacenza hanno saputo cogliere le occasioni più importanti e portare a casa la partita. Dopo quarti di finale e semifinali prolungati a gara cinque eravamo entrambe un po’ scariche e lì entra in gioco la qualità”.

“Qual è stata la chiave delle ottime partite di playoff? Ci sono squadre con roster eccezionali – racconta Porro a Il Foglio - noi abbiamo spesso compensato con la cattiveria, con il gioco di squadra, e con tanto gruppo. Abbiamo raggiunto il feeling giusto che è la cosa più importante, soprattutto quando si gioca ogni due o tre giorni, e io ero sicuro di dare una certa palla senza farmi troppi problemi. Ogni partita di playoff diventa un allenamento per la partita successiva, l'allenamento a un certo punto è recupero mentale soprattutto”.

L’eliminazione in semifinale contro la Lube è stato un vero pugno allo stomaco. Per la nuova società è stata la prima semifinale in assoluto, “Milano è una città che si merita tutto questo” afferma il palleggiatore, ricordando i numerosi tutto-esaurito dell’Allianz Cloud durante la stagione, “secondo me la passione l'abbiamo fatta tornare. Ovviamente il pubblico si appassiona se si vince e si dimostra che si sta mettendo il cuore. Abbiamo creato quel susseguirsi di emozioni che poi ha portato noi a giocarci l’accesso a una finale scudetto e il pubblico a fare continui sold out. Noi abbiamo regalato emozioni a loro e loro a noi”.