Cristiana Testa non si dà pace. Non capisce, anche se ammette essere di parte, come il suo sport, il pattinaggio sincronizzato non venga apprezzato. Non solo: si sa pochissimo di una realtà, quella del Precision Skating Milano (lei fa parte del consiglio direttivo) che vanta le Hot Shivers seniores e le squadre juniores, più note all'estero che nel nostro paese. La realtà lombarda si è così attivata per riuscire a trovare nuovi iscritti per la prossima stagione, ma anche per riuscire a far parlare di sè.

(Ph. Credit: jyrijappinen.kuvat.fi)

Come nasce l'avventura del Precision Skating Milano?

Siamo una Società Sportiva dilettantistica, nata formalmente, come iscrizione agli albi nel 1990: quest'anno sono 34 anni di attività. È una società che in Italia, per il pattinaggio sincronizzato è la più titolata. Abbiamo un palmarés di 29 titoli italiani per la squadra senior e 25 titoli italiani per la squadra junior. Oltre alla squadra novice, che ha vinto vari titoli e sono campionesse assolute in carica. Partecipiamo ogni anno ai Mondiali, all'estero abbiamo una visibilità non indifferente, lì siamo una delle squadre più seguite. Vogliamo portare avanti questa specialità del pattinaggio di figura che però purtroppo, in Italia, è poco conosciuto e anche poco pubblicizzato.

È anche poco diffusa?

In realtà ci sono le scuole di pattinaggio sincronizzato in Italia e pure in Lombardia. Il problema è che questo sport, questa disciplina in particolare, ha poco risalto. È una disciplina bellissima, perché prima di tutto è uno sport di squadra, un team di 16 pattinatrici che sono insieme sul ghiaccio. È un po' come vedere il nuoto sincronizzato. 16 atlete che eseguono un programma come succede alle coppie e a livello individuale: c'è la spettacolarità, è uno sport impattante. Poi, si creano amicizie, legami di fiducia, perché pattinare in sedici non sembra, ma è molto difficile. Si parla di 32 piedi, 32 lame, una vicino all'altra. A livello di difficoltà si pensa solamente ai salti, ma si deve prima arrivare a saltare: pattinare in sedici, una attaccata all'altra è complesso. C'è un rapporto quotidiano, le ragazze si allenano quattro volte a settimana, più un paio di domeniche al mese.

Come funziona l'avviamento?

Non è difficile, ci sono le scuole, come la nostra, di avviamento al pattinaggio sincronizzato che poi sono un avviamento al pattinaggio perché la base è quella. Si introducono elementi già fin dagli inizi, di sincronizzato, come pattinare attaccata a una o altre due compagne. Viene già data l'idea di che cosa voglia dire pattinare mano nella mano o attaccate a braccia. Le fondamenta del pattinaggio sincronizzato sono sicuramente la pattinata, quindi quella che accomuna tutto il pattinaggio. Poi, pian piano con la scuola si va avanti, si imparano elementi sempre più complessi.

Perché secondo lei faticate a trovare il giusto spazio? Spesso anche il pattinaggio di figura in coppia o individuale vien menzionato solo se si arriva a podio...

Sì, non esiste la competizione se non c'è il podio. I risultati vanno visti con una visione generale, guardando al percorso, il posizionamento all'interno del ranking, il posizionamento all'interno della competizione, perché arrivare decime a un mondiale o arrivare settime a non vuol dire aver mancato l'obiettivo. Bisogna vedere le squadre e il livello: le junior si sono piazzate ottave, quest'anno. Abbiamo lasciato dietro 14 altre nazioni, davanti abbiamo soltanto i "mostri" del pattinaggio che sono per cultura Canada, Stati Uniti, Svezia e Finlandia. Si deve avere una visione più ampia di quello che è stato il risultato. Non è soltanto il podio, è tutto il percorso fatto e ciò che è stato raggiunto. Il pattinaggio è difficile anche perché abbiamo pochi impianti.

Com'è la situazione a Milano?

Abbiamo pochi impianti. Agorà che era l'unico impianto di Milano, ha chiuso. Stiamo aspettando che accada il miracolo, perché le Olimpiadi sono dietro l'angolo, sicuramente servirebbe. Noi ci alleniamo a Sesto...però nella zona di Milano, c'è Sesto, Assago e San Donato. Poi dobbiamo spostarci a Bergamo, a Como, ma non tutti sono impianti regolamentari che hanno delle piste. Ci sono pure le spese economiche da sostenere, il ghiaccio costa: nel sincronizzato uno dei vantaggi è che più si è, più si dividono i costi. Purtroppo viene spinta poco questa specialità. Invece, di iniziative ce ne sono tante, ci sarebbero tante cose da poter pubblicizzare: gli stage, gli allenamenti, le notizie che le ragazze mettono sui vari social. Se questa attività venisse pubblicizzata di più avrebbe una chance in più.

Ci vorrebbe un po' di sinergia su tutti i fronti...

Sì, sicuramente un lavoro sinergico sarebbe l'ideale, ma per portare nuovi iscritti, per portare nuovi atleti, per portare avanti una specialità che ha tantissimo da dare ma soprattutto è bella, è molto bella, io sono poi di parte.

Pensa che potrete "sfruttare" Milano - Cortina per avere visibilità?

Sarebbe l'ideale, sarebbe un trampolino di lanco, fare un'esibizione del sincronizzato in apertura e in chiusura. Si portano i programmi di gara, non ci sono difficoltà, i programmi sono pronti a inizio stagione e sono i programmi che vengono portati in gara, si tratta semplicemente di invitare le squadre del sincronizzato a fare un'esibizione. L'hanno fatto pure Canada. Hanno ospitato i mondiali di pattinaggio e hanno invitato come esibizione le due squadre di pattinaggio sincronizzato, le Nova e le Supreme, campionesse mondiali per la terza volta. Da loro è più facile, è uno sport conosciuto, però l'hanno fatto.

Voi comunque fate il massimo...

Abbiamo i nostri canali social che sono l'Instagram, Facebook, TikTok. Però, ci vorrebbe una visione più ampia. Ci vorrebbe che qualcuno ci aiutasse a divulgare e far vedere di più il nostro sport. Molti nemmeno lo conoscono. Non dico le tv, ma almeno le testate. Come si fa a invogliare i giovani a fare sport se non gli dai l'opportunità di vedere che cosa c'è a disposizione? Ci sono tanti sport: bisogna dare la possibilità di scelta, di provare e decidere. Poi, non tutti diventano campioni, ma offriamo la possibilità di sapere che ci sono alternative. Noi vogliamo incentivare la nostra scuola. Il Covid poi è stato un dramma per lo sport: prima avevamo un buon numero di bambine e bambini, perché lo sport è aperto anche al sesso maschile. Il nostro sport può essere una alternativa, per chi non riesce a saltare, non è però un ripiego è una nuova opportunità. Cerchiamo bambini e bambine che abbiano voglia di imparare a pattinare.

Per informazioni e contatti:

team@precisionskating.it (www.hotshivers.it)

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