Simone Barlaam, milanese classe 2000, non è più l'astro nascente del nuoto paralimpico italiano, ne è ormai una certezza. E ora guarda lontano, verso i Mondiali del 2022 suo prossimo obiettivo.
Simone Barlaam, da Tokyo alle... vacanze
Lo raggiungiamo telefonicamente a Milano: "Ma sono ancora un po’ fuso dal fuso, mi sveglio all’alba ancora - ricorda Simone Barlaam - però ora finalmente un po' di vacanza. Andiamo a Scopello in Sicilia, io e quattro amici, andiamo a goderci mare".
Com'è stata gestita la situazione covid in Giappone?
"Abbastanza bene. Io ero arrivato al punto di non ritorno dall'esasperazione, l'ho gestita male quest’anno. Sono stato molto attento a non incontrare nessuno, anche gli affetti più vicini, per evitare il contagio. Dal punto di vista epidemiologico è andata super bene, da quello psicologico un po’ meno. A Tokyo comunque eravamo super controllati"

Simone Barlaam, foto Instagram
Questo anno in più di preparazione verso le Olimpiadi è servito?
"Mi ha fatto bene. Dopo due anni lavoro fisico, di allenamento ininterrotto ero esausto di testa e fisico; e probabilmente l'anno scorso sarei arrivato meno allenato ma più fresco. Però è andata così, il covid non l'avrebbe voluto nessuno di noi"
La sua giornata tipo su Milano?
Mi alleno in modo itinerante tra il Saini e la piscina Mecenate; e poi studio, abito nella residenza degli studenti in Leonardo da Vinci al Politecnico, studio ingegneria meccanica. Ho finito il secondo anno, sto per iniziare il terzo. Probabilmente andrò fuori corso, ma l'obiettivo non è laurearsi in tempo ma laurearsi, visto che comunque ho 6/7 ore di quotidianità prese dallo sport"
La sua giornata tipo?
Con il covid le cose possono cambiare di giorno in giorno, ma in line generale mi sveglio presto al mattino con un primo allenamento in acqua dalle 6 alle 8. Poi palestra fino alle 10 e successivamente tempo libero fino alle 17. Ed è qui che provo a studiare. L'ultimo allenamento in vasca dalle 18 alle 20, poi si torna a casa".
Prossimi obiettivi?
Bisogna essere sempre affamati, non ci accontentiamo mai noi sportivi. Di anno in anno bisogna porsi dei piccoli obiettivi a breve termine. Qualcosa da vincere in più c’è sempre: ora mi godo la vacanza, poi a giugno 2022 ci saranno i mondiali a Funchal, nell'isola di Madeira. Vado per vincere"
Il sogno di Simone Barlaam?
"Migliorarmi sempre di più. E poi vedere cosa la vita di offre. Mi piacerebbe un futuro a Milano, però la mia idea è trasferirmi all’estero, non so ancora esattamente dove e a fare cosa. Mi piacerebbe lavorare nel ramo dell’ingegneria e della progettazione, magari di protesi, di sedia a rotelle per la competizione. Però la vita sa essere imprevedibile, si vedrà".