La Federazione italiana ciclismo ha annunciato i nominativi degli Azzurri che parteciperanno alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020, in una conferenza ospitata nella sede milanese del Coni di via Piranesi. Hanno presenziato alla conferenza il Presidente Cordiano Dagnoni, il Team Manager Roberto Amadio, il Direttore Tecnico Davide Cassani e i Tecnici della Nazionali Marco Villa, Edoardo SalvoldiMirko CelestinoTommaso Lupi Mario Valentini, accompagnati dal neo CT del Ciclocross Daniele Pontoni.

Tokyo 2020, ecco le squadre e i convocati del ciclismo

La conferenza stampa si apre con le parole del presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni. "E' un'edizione particolare dei giochi olimpici, anche per questa nuova gestione della federciclismo. E' la prima volta di una conferenza stampa di questo genere, era mia intenzione dimostrare quanto fosse importante la squadra. Per noi sarà la prima volta di un portabandiera. Siamo la seconda disciplina più medagliata di sempre dietro la scherma e non avevamo mai avuto questo onore. Viviani sarà la nostra punta di diamante per la difesa del titolo". Gli fa eco il Team Manager Roberto Amadio. "Cercherò di mettere tutti nella miglior condizione possibile per fare in modo che atleti e dirigenti possano raggiungere i loro obiettivi".

Tanta voglia di medaglia

Il commissario tecnico della nazionale italiana paralimpica, Mario Valentini: "La squadra è fatta, abbiamo sette atleti su otto che sono campioni del mondo. Pierpaolo Addesi, Fabio Anobile, Paolo Cecchetto, Diego Colombiari, Fabrizio Cornegliani, Giorgio Farroni, Luca Mazzone. La federazione ha chiesto due slot per Michele Pittacolo e Andrea Tarlao e una wild card per Federico Mestroni, che ha avuto un anno travagliato. Tra le donne Francesca Porcellato, Eleonora Mele, Anna Maria Vitelaru e Katia Aere. Sembra che Cina e Australia non abbiano ancora fatto l'iscrizione, potrebbero arrivare più posti. Ambizioni? I secondi posti contano poco, io voglio sempre i primi posti". Il ct Tommaso Lupi, BMX Racing: "E' una disciplina che forma a 360 gradi. Conquistare uno slot alle Olimpiadi Tokyo 2020 per noi è importante. Giacomo Fantoni, atleta di grande esperienza, 30 anni, veronese. La sua pista è l'unica abilitata al cross. Se passeremo il primo step potremo pensare in grande". Per la Mouintain Bike 4 posti in totale, tre per gli uomini e uno per il femminile. Il ct Mirko Celestino: "Abbiamo raggiunto il primo nostro grande obiettivo, tre uomini a Tokyo. Siamo gli unici assieme alla Svizzera, grandissimo successo. Eva Lechner sarà al via tra le donne. Gerhard Kerschbaumer, Nadir Colledani e Luca Braidot per gli uomini".

La pista punta in alto

La pista punta in alto con Elia Viviani, campione olimpico uscente. Il ct Marco Villa: "Per la pista ci saranno cinque uomini. Le difficoltà sono tante ma sono difficoltà di abbondanza, a differenza di altri anni. Ne ho otto, ho chiesto di valutare il settimo fino all'1 luglio. Ci saranno Filippo Ganna, Elia Viviani, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan. Dall'anno scorso ad oggi è passato un anno e mezzo e non abbiamo mai corso. Mi servivano delle gare per valutare ma non ci sono state. Michele Scartezzini merita attenzione, fino all'ultimo". Il ct del femminile, Edoardo Salvoldi: "Abbiamo la possibilità di portare sei ragazze Martina Alzini, Elisa Balsamo, Rachele Barbieri, Martina Fidanza, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster. Un gruppo con un'età media di 22 anni e mezzo"

La strada vuole tornare a sorridere a Tokyo 2020

Il ct del femminile, Edoardo Salvoldi: "Titolari saranno quattro. Ho un piccolo dubbio su Marta Cavalli per motivi di salute. Al momento le titolari sicure sono Elisa Longo Borghini e Soraya Paladin. Poi Marta Cavalli, Tatiana Guderzo e Marta Bastianelli si giocheranno due posti". Per la maschile il Direttore Tecnico Davide Cassani: "Percorso molto impegnativo, con due salite lunghe in più. I cinue titolari sono Alberto Bettiol, che considero un vincente. L'ho convocato perché al Giro d'Italia di quest'anno mi ha impressionato nelle tappe di salite dove stava con i migliori. Damiano Caruso, l'avete scoperto quest'anno ma fu convocato anche cinque anni fa a Rio 2016. Un leader vero. Giulio Ciccone mi ispira fiducia, sa prepararsi molto bene per eventi importanti come questo. Gianni Moscon, che è tornato quello che conoscevamo. E poi Vincenzo Nibali. Si è parlato spesso di lui, la cosa che mi fa piacere è che ci siamo ritrovati alla fine del Giro d'Italia e gli ho spiegato che non volevo portarlo solo per il nome, ma perché va forte e dimostra di essere fra i cinque migliori atleti. Verrà a Tokyo perché può essere all'altezza della situazione, se non sarà in grado di vincere potrà insegnare ai compagni come si corre un'olimpiade. Cinque anni fa preparai la squadra per Vincenzo Nibali e solo una caduta ci impedì di vincere l'oro. La crono? Filippo Ganna, chiaramente. Il campione del mondo che al campionato italiano arriva quarto. E pensare che anni fa avevamo difficoltà a trovare atleti. Il secondo cronoman sarà Alberto Bettiol. Abbiamo una buona squadra, ma ci sono campioni che arrivano da ogni parte del mondo, dei fenomeni capaci di vincere delle classiche. Ma quando la squadra è stata squadra, come a Mondiali ed Europei, diamo sempre il massimo. Non siamo tra i favoriti, ma siamo una buona squadra".