Vivere di scommesse è il sogno di ogni appassionato di betting. Studiare le statistiche, analizzare i risultati, piazzare le giocate e attendere di vedere la schedina diventare vincente. Ma è davvero tutto così semplice? I giocatori che vantano di riuscire a guadagnare un fisso mensile attraverso le scommesse sportive sono numerosi. Alcuni di questi rientrano nella categoria dei tipster. Si parla di mito o realtà? Qual è la verità dietro l’idea del gioco d’azzardo come professione?

Vivere di scommesse è davvero possibile?

Era il 2002 quando le scommesse sportive online furono legalizzate in Italia. Dapprima venne concessa la possibilità di scommettere telefonicamente, poi via internet. All’epoca risultava un’eclatante novità poter giocare direttamente da casa propria piuttosto che recarsi in agenzia. Probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato che ad oggi sempre più scommettitori sarebbero riusciti a fare delle schedine il loro lavoro. La domanda a questo punto sorge spontanea: vivere di scommesse è un mito o una realtà?

Per vivere di scommesse il requisito fondamentale e necessario è uno: riuscire a vincere. Partendo da questo presupposto è possibile già rispondere alla discussa domanda. Poiché, sebbene esistano diverse strategie che innalzano le probabilità di vincita di una giocata, il gioco d’azzardo è governato dall’imprevedibilità e dalla casualità. Capita spessissimo che una squadra quotata bassa perda il match. O che al contrario una squadra minore riesca a vincere partite difficili. Ecco perché difficilmente si potrà creare un introito mensile fisso partendo dalle scommesse sportive online

Chi sono i tipster?

Quando si parla di vivere di scommesse non si può non menzionare la crescente realtà dei tipster. Chi sono e cosa fanno? I tipster sono esperti di discipline e scommesse sportive che dispensano pronostici per partite ed eventi in programma. Frequentemente si propongono come giocatori che hanno fatto delle scommesse online la propria professione. Attraverso uno studio attento di quote, andamenti dei mercati e delle statistiche di ciascuna squadra, atleta o campionato, riescono a fornire delle “dritte” per poter giocare schedine vincenti.

Un quadro idilliaco quanto utopico. La realtà, infatti, è ben altra. Sono davvero pochi gli esperti di scommesse sportive online che riescono a raggiungere una serie di successo tra le schedine giocate. Molto spesso i tipster mostrano solo le giocate vincenti, senza pubblicare o menzionare la sfilza di bolle perdenti. In genere questi esperti guadagnano attraverso pubblicità inserite sulle loro pagine o tramite affiliazioni con i siti scommesse online. Dunque appare evidente come quella della professione del betting sia una realtà piuttosto illusoria.

Strategie reali per vincere alle scommesse sportive

Se vivere di scommesse non appare una realtà sostenibile nel lungo termine, vincere alle scommesse è comunque possibile. Sono molti i giocatori che adottano alcune strategie per poter incrementare le proprie probabilità di vincita. Si badi bene, utilizzare i pronostici degli esperti o applicare determinate strategie di scommessa alle proprie giocate non si traduce in una vincita sicura ed assicurata. Tra le tattiche più comuni tra gli esperti ed appassionati di betting è possibile menzionare

  • studio delle statistiche: questa strategia si configura come quella più performante in quanto permette di avere un quadro chiaro delle possibilità di vittoria, pareggio o sconfitta di una squadra;

  • sure bets prevedono la puntata su ciascun possibile risultato di un match. In questo modo è possibile ottenere un ricavo sicuro ma solo laddove si riescano ad individuare quote diversificate su differenti siti scommesse che consentano di ottenere un margine di guadagno;

  • bankroll management: è importante stabilire un budget da utilizzare per le scommesse sportive online. Una volta fatto ciò, è fondamentale capire come utilizzare tale budget. È proprio questo il bankroll management, ovvero la gestione del capitale messo a disposizione delle scommesse. In genere è preferibile diversificare le proprie giocate per avere maggiori margini di successo, puntando magari su diversi match, campionati o addirittura sport;

  • errori di quota (o value bet) rappresentano un’ottima opportunità per i giocatori. Si tratta di quote più alte rispetto alla vera probabilità che l’evento si verifichi, dunque una specie di errore di valutazione del bookmaker. In genere gli errori di quota si trovano su mercati minori e più sconosciuti;

  • siti scommesse con quote favorevoli, come possono esserlo i siti non AAMS. Sono un numero sempre crescente gli italiani che decidono di scommettere sui bookmaker non AAMS, portali in genere non licenziati in Italia dall’ADM ma in possesso di regolare licenza come quella di Curacao, Malta o Cipro. Sottoposti a tassazioni e regimi fiscali più favorevoli, questi portali hanno la possibilità di offrire quote più alte, bonus più sostanziosi e vincite maggiori.

Perché vivere di scommesse non è sostenibile

Entrando nel dettaglio delle motivazioni per cui vivere di scommesse è più un mito che una realtà, è possibile individuare diverse e numerose ragioni. Naturalmente la casualità e l’imprevedibilità degli eventi sui quali si decide di scommettere sono in pole position. Ma non solo. 

I giocatori che decidono di fare del betting la loro professione partono da un capitale non indifferente. In genere i grandi scommettitori hanno un capitale di minimo 20.000€ che poi investono per generare almeno un 10% di vincite mensili tanto da poter costituire un fisso e poter avere margine da re-investire nelle scommesse. Va da sé che con questi numeri non tutti gli appassionati di calcio scommesse possono diventare dei professionisti.

Inoltre come la si mette con i contribuiti? Quella dello scommettitore certamente non è una professione riconosciuta a livello legale. Dunque non è possibile dichiarare le proprie entrate in qualità di guadagni derivanti da un'attività lavorativa. Ciò significa che, pur riuscendo nell’improbabile impresa di vivere di scommesse, non si avrà accesso alla pensione una volta raggiunta l’età pensionabile.

Infine vi è l’aspetto ludopatia. Quello del gioco d’azzardo è un argomento estremamente sensibile e delicato. Il passo da semplice hobby a dipendenza è davvero breve. Scommettere costantemente cercando di ricavarne un guadagno pone le basi di un atteggiamento pericoloso che può sfociare in poco tempo in ludopatia. Motivo per cui vivere di betting almeno nel lungo termine, appare più come un mito che una realtà.