La storia di Elnaz Rekabi, l'arrampicatrice iraniana che ha partecipato ai campionati asiatici in Corea del Sud senza indossare il velo, ha fatto il giro del web.

L’Associazione Italiana Avvocati dello Sport ha preso posizione attraverso un comunicato in cui ha spiegato di non vedere differenze nelle prestazioni di uomini e donne e considera discriminatori obblighi imposti in maniera differenziata e privi di adeguata e trasparente giustificazione, perché è necessario difendere e tutelare la libertà individuale di ogni persona che intenda praticare sport o assistere a manifestazioni sportive. Ogni individuo, infatti, ha il diritto di esprimere la propria libertà e le donne devono poter praticare sport senza costrizioni di sorta.

A tal fine l’Associazione Italiana Avvocati dello Sport, insieme a tutti i suoi soci, dialoga con Istituzioni, operatori, atlete e atleti, appassionati. A volte singoli episodi assumono un valore mediatico superiore e lo sport è capace di veicolare messaggi positivi come niente altro al mondo e anche per questo AIAS auspica che la vicenda di Elnaz Rekabi veda una reazione coordinata e tempestiva per ottenere risposte complete ed efficaci.

L’Associazione Italiana Avvocati dello Sport auspica ancora che le Istituzioni sportive nazionali e internazionali ribadiscano che tutti coloro che partecipano del Movimento Olimpico sono tenuti a rispettare i diritti fondamentali, le libertà individuali e la libera pratica sportiva e le Istituzioni internazionali chiedano informazioni trasparenti e riscontri affidabili su quanto sta accadendo e quanto accadrà a questa atleta. Auspica infine che in risposta ad episodi e condizioni che non garantiscano tutti i diritti fondamentali e tutte le libertà individuali di atleti e spettatori di ogni genere, razza, religione e condizioni sociali, di qualsiasi tipo siano, faccia seguito la rapida adozione di provvedimenti adeguati ed efficaci. Nella speranza di continuare a vedere Elnaz Rekabi, e atlete e atleti come lei, partecipare liberamente alle prossime competizioni nei termini e alle condizioni che ritengono più consone e adeguate al contesto ed alla propria persona.