Un lungo applauso, per provare ad allontanare la paura, concreta, che quella di sabato sera possa essere stata l’ultima sfida nella storia quasi centenaria dei Milano Bears. La formazione meneghina (foto Semino) ha perso 11-1 contro il Piné in gara-2 dei quarti di finale playoff della Division I della Italian Hockey League; un ko che chiude la stagione dei Bears e rimanda ora i giochi alle contrattazioni politiche, economiche e societarie. Già, perché il grido di allarme, per voce del presidente dei Bears Pompeo Guarnieri, era stato lanciato alla vigilia della stessa gara contro la formazione trentina. In sintesi, i Bears chiedono un aiuto economico e fattivo a regione Lombardia e comune di Milano, perché altrimenti l’hockey su ghiaccio rischia di sparire. Il che, nella città che ospiterà le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 sarebbe uno smacco clamoroso.

Milano Bears, fine dei giochi contro il Piné

La cronaca, intanto, racconta di un Milano Bears sceso in campo più per orgoglio che altro. Dopo la netta vittoria del primo scontro, anche nel secondo il Pinè ha spazzato via i meneghini decretando la loro fine della stagione ma soprattutto un divario di cui nessuno, onestamente, aveva dubbi alla vigilia. La gara dell’Agorà non ha praticamente mai avuto storia, con i trentini avanti 0-4 alla fine del primo periodo grazie ai gol di Marano, Colombini, Biasioni e Girardi. I Bears trovavano il gol della bandiera al 21’20’’ con Pirelli, ma era solo un fuoco di paglia perché Bertoldi rispondeva 16 secondi dopo con l’1-5. Una doppietta di Decarli, Marano e Lauton allungavano fino all’1-9 della seconda pausa, poi Girardi e Ciurletti in power play segnavano i due gol che chiudevano i conti sull’11-1 in favore del Pinè.

Cosa faranno il Comune di Milano e la Regione Lombardia per i Milano Bears?

E lì, dopo il fischio finale dell’arbitro, è partito l’applauso di tutto l’Agorà: «Un applauso lungo 98 anni - si legge sulla pagina Facebook dei Milano Bears - alla nostra storia ed alla nostra gente. Ma l’ultima parola non è ancora scritta». C’è fiducia, dunque, che in un momento così delicato della storia rossoblu possa esserci ancora un barlume di speranza: «Adesso è tempo di attendere tutti insieme e sperare che per una volta sia la Città a prendersi cura di chi la città l’ha onorata con una storia lunga 98 anni, piena di successi, di momenti indimenticabili e di una tifoseria senza eguali - conclude la nota - la città futura sede dell’Olimpiade invernale non può abbandonare chi di sport invernali è l’unica rappresentante in città». Per ora non resta che applaudire i 685 temerari che, fino alla fine, hanno sostenuto dagli spalti il Milano in quella che potrebbe essere la sua ultima gara nella quasi centenaria storia.