Le Sirene Milano, da poco reduci dalla recente vittoria nel Rose Bowl. Una squadra forte, compatta dall’indiscusso valore tecnico. Con una espressione di gioco diversa dalla stagione precedente, con giochi che non si erano visti prima. Merito certo del coach Marcus Meyer, ma anche di una dote che ha fatto la differenza: il cuore. Un rinnovato spirito di squadra, la consapevolezza della propria forza anche dopo una sconfitta, hanno fatto il resto. Ci fanno un resoconto della stagione appena conclusa il dirigente delle Sirene Milano, Paolo Sonzogni, ed una delle giocatrici più rappresentative, Nausicaa Dell’Orto.

Le Sirene Milano, un approccio nuovo per un campionato diverso

Quest’anno le ragazze hanno giocato come se giocassero insieme da tanti anni, nonostante i numerosi innesti nuovi – spiega Paolo Sonzogni, dirigente di Sirene Milano - La sorpresa è stata il cuore con il quale sono sempre scese in campo. Ho visto giocatrici rinunciare ad essere protagoniste per permettere ad una compagna di realizzare un gioco che portasse ad un risultato" Un approccio nuovo, per un campionato giocato con uno spirito diverso. "Hanno rinunciato all’individualismo per il bene della squadra. Questa è stata l’arma vincente"

Marcus Maier, coach che sfrutta il talento

"Coach Maier è stato fondamentale per il nostro passing game, ha creduto nel nostro potenziale come passing offense – sottolinea Nausicaa Dell’Orto - Nella off season abbiamo lavorato tanto sui passaggi, il coach ha sfruttato tanto il talento dei nostri quarterback Beatrice Carminati, Giulia Fanella e Giorgia Siviero. Alla fine della regular season ci ha permesso di mostrare tutto il nostro valore nel gioco aereo"

Anche chi non ha giocato ha dato il suo contributo

Ogni giocatrice valorizzata, ognuna di loro ha fatto il proprio lavoro per eseguire gli schemi. "Anche chi non ha giocato ha dato il suo contributo - rimarca Nausicaa dell'Orto - Il sostegno delle compagne di squadra da fuori è sempre essenziale. Le mie compagne sono la benzina che accende il fuoco che è dentro di me" Uno spirito di squadra che ha consentito a Le Sirene di superare alcuni momenti di difficoltà nel corso della stagione. “Marcus Meyer ha costruito lo spirito di squadra – conferma Paolo Sonzogni - Molte ragazze sono state trainanti a vantaggio delle altre che le hanno seguite"

Infortuni, problema fronteggiato grazie alla mirata preparazione fisica

"A ciò dobbiamo aggiungere una mirata preparazione atletica che ci ha permesso di fronteggiare le conseguenze degli infortuni di inizio e metà stagione”, puntualizza Paolo Sonzogni. Gli infortuni, croce di una stagione che pareva partita in salita, nonostante le aspettative fossero alte. “Siamo partiti molto forti, eravamo consapevoli della nostra forza già dopo la prima partita. Ma l’aver perso per infortunio due linebacker ed un difensive back ci ha creato qualche difficoltà. Gli infortuni di Isabella Pelonsi, Beatrice Carminati e di mia figlia Eleonora ci hanno costretto a tornare con i piedi per terra"

Ragazze sempre unite, in campo hanno portato il cuore

"Ho visto le ragazze darsi una mano, esortarsi vicendevolmente sia in campo che fuori dal campo - dichiara orgoglioso Paolo Sonzogni - Ci hanno messo il cuore, sempre. Ed abbiamo fatto la differenza" Una squadra coesa, sempre concentrata. "Abbiamo messo da parte le lamentele - sono le parole di Nausicaa dell'Orto - In campo siamo sempre scese unite, pensavamo solo a fare bene gli schemi provati in settimana"

Consapevoli della propria forza, anche dopo una sconfitta

Anche dopo la sconfitta con gli Underdogs Bologna, ad una settimana dalla finale. Momento topico, di quelli che decidono una stagione. “E’ lì che hanno preso consapevolezza, lo vedevo dai messaggi che le ragazze si scambiavano - precisa Paolo Sonzogni - Ci poteva essere un tentennamento, invece c’è stata una sterzata brusca. E’ emersa la presa di coscienza di chi vuole vincere a tutti i costi, da lì poteva venire fuori solo la vittoria”

Spirito di squadra, pronte per qualsiasi evenienza

"La forza per reagire e la resilienza l’abbiamo trovata l’una negli occhi l’una nell’altra - ribadisce Nausicaa Dell’Orto - Durante la pandemia ci allenavamo su zoom, poi al parco a gruppi da tre. A volte ci hanno cacciate dai parchi, e allora ci allenavamo in terrazza, nei parcheggi, dovunque. Quel senso di squadra, quella voglia di rivalsa ci ha spinte ad allenarci, nonostante tutto. E a portare avanti il nostro team, pronte per qualsiasi evenienza. Pronte a cambiare ruolo e a supportare le nostre compagne perché ci siamo preparate tanto fisicamente, tutte insieme"

Da tutte un apporto significativo

"Ognuna di loro è stata importante, ognuna di loro ha dato un apporto significativo - ribadisce Paolo Sonzogni - Da Ilaria Adami e Nausicaa dell’Orto, due outstanding, alla granitica Angelica Vannozzi. Da Fiorenza Bonetti, il centro che non sbaglia uno snap, a Ilaria Duzio, che strappa i palloni dalle mani delle giocatrici più esperte di lei. Da Renate Jirjena a Giorgia Siviero, quarterback della nazionale femminile di flag. Fino a Giulia Fanella, determinante nella finale contro gli Underdogs Bologna"

Rose Bowl, un risultato condiviso

"Senza dimenticare - sottolinea Nausicaa Dell'Orto - che la conquista del Rose Bowl è frutto della collaborazione con Daemons Martesana. Ragazze come Andrea Ghidotti, Eleonora Oberti, Chiara Peroni, per citarne alcune, hanno portato un valore aggiunto, in tutti i reparti"

Football femminile più elaborato, visti tecnicismi in passato ostici

Ottimo campionato per Le Sirene, ma anche le altre squadre del campionato hanno fatto la loro parte. “In generale, quest’anno, ho visto un buon livello di gioco. Un football diverso, più elaborato - rileva il dirigente di Sirene Milano - Fatto di tecnicismi che prima erano un po’ ostici nel mondo femminile. Ma dobbiamo trovare il modo di incrementare il movimento, paghiamo ancora la concorrenza del rugby e l’idea che il football americano sia uno sport troppo duro per una donna. Ma non è così, le protezioni offrono sufficienti garanzie

New entry in squadra, spazio alle generazioni future

Ottimista Nausicaa Dell’Orto. “Il campionato può ancora migliorare qualitativamente, ma ci vuole tempo. È uno sport relativamente nuovo a livello femminile e la pandemia è stato un freno considerevole. Ma noi non molliamo, non solo per noi stesse ma per le generazioni future” Intanto la squadra si è arricchita di due giovani promesse. “Sono appena entrate due ragazze che ho visto crescere nell’Under 13 dei Seamen Milano, Siria Coldilana e Margherita Germinetti. Sono due star dei campionati giovanili di tackle e flag. La loro presenza in squadra - conclude Nausicaa Dell'Orto - ci motiva a dare il massimo per il movimento femminile"