A volte viene facile pensare che nascere in un paesino del Lago quasi sperduto sia una sfortuna, ma non per tutti è stato così. Massimiliano Piffaretti è riuscito a trasformare un possibile ostacolo nell’opportunità che ha cambiato per sempre la sua vita: una risorsa come il Lago di Como è stata la sua chiave per costruire una passione. Decide poi, a soli 15 anni, di partire per l’America per inseguire il suo sogno: allenarsi intensamente e dedicarsi completamente al suo amato wakeboard, di cui oggi è uno dei principali esponenti.

Intervistato dall’astrofisico Luca Perri, il rider originario di Sala Comacina (Como) è il nuovo protagonista dell’originale sperimentazione di Red Bull e Chora, che riprende il famoso studio di Arthur Aron secondo cui è sufficiente una lista di 36 domande di varia natura per conoscere la persona che si ha davanti a noi. Un viaggio nell’intimità, segreti, paure e la quotidianità di campioni del nostro Paese che, per una volta, sembrano vicini a noi.

Massimiliano aveva già capito all’età di 7 anni che stare fermo non faceva per lui. Inizia ad imitare i cugini e pratica Wakeboard, Skateboard e Snowboard: il legame con la tavola diventa indissolubile fin da subito. La scelta ricade poi sul binomio tavola-acqua, “il più grande risultato della mia vita penso sia stata la scelta di andare fino in fondo con il Wakeboard e al giorno d'oggi ho la fortuna di chiamare questo sport il mio lavoro, viaggiare e fare quello che mi piace fare”.

Un ragazzo semplice ma dal sorriso contagioso, che si è consacrato in Messico nel 2015 laureandosi campione del mondo. “Se potessi rivivere un momento della mia vita senza cambiare nulla probabilmente sceglierei quando ho vinto i Mondiali in Messico. È stata la mia prima vittoria grossa in carriera e forse anche una delle prime gare dove ci sono stati a vedermi anche mamma e papà”. Uno sport che, anche grazie a lui, sta acquistando sempre più popolarità in Italia tra i giovani: Piffa ha tutta l’intenzione di vincere anche questa sfida.