Mancano pochi giorni ad una nuova tappa del circuito di Italian Open Water Tour, il quinto appuntamento per il progetto #MiFidoDiTe, Charity Partner della manifestazione: una maratona a nuoto in sette tappe a sostegno della ricerca per la Sindrome di Usher. #MiFidoDiTe è il nome dell’impresa sportiva e solidale che il 12 settembre approderà nello splendido mare del Golfo di Noli.

#MiFidoDiTe, il progetto

Il progetto #MiFidoDiTe nasce dall’incontro di Alessandro Mennella, ragazzo genovese affetto dalla Sindrome di Usher
(una malattia rara che si manifesta con sordità alla nascita e una progressiva perdita della vista) e Rare Partners, una
azienda milanese senza scopo di lucro che si occupa dal 2010 di supportare lo sviluppo di nuove terapie nel campo delle malattie rare utilizzando risorse finanziarie non profit.

Alessandro e Marcella

Alessandro e la sua guida Marcella Zaccariello, nuotatrice Master e tra i fondatori di Rare Partners, stanno nuotando
insieme dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Campania alla Toscana, dal Veneto alla Liguria. Una maratona a nuoto di 42
km in SETTE tappe, legati l'uno all'altra, coscia a coscia, da una corda lunga solo 50 centimetri e da una fiducia totale.
Rare Partners ha ricevuto il patrocinio della Fondazione Cariplo ed il sostegno di numerose aziende che con entusiasmo hanno sposato il progetto #MiFidoDiTe.

Partner

Main Partner per l’intero circuito è la PQE Group, azienda leader di consulenza nel settore life science che supporta i
progetti di Rare Partners da molti anni. Per la tappa di Noli Alessandro e Marcella avranno al loro fianco la Poly, azienda che offre idee e soluzioni per garantire una gestione efficiente del lavoro sia in ufficio che da remoto e Casanova Acque Minerali, azienda di con sede in Finale Ligure.

Dichiarazioni

“Noli è per noi una tappa speciale, perché con l’edizione del 2019 è nato il progetto #MiFidoDiTe. Il 12 settembre ripartirà la seconda parte del circuito con le ultime tre tappe di Noli, Peschiera del Garda ed Ischia. Abbiamo ancora parecchi km davanti a noi, la stanchezza ha iniziato a farsi sentire insieme a qualche piccolo dolore, ma Ale ed io siamo pronti a tuffarci e a ribadire, bracciata dopo bracciata, l’importanza di sostenere la ricerca sulla Sindrome di Usher. La raccolta fondi prosegue, siamo al 72%! Manca davvero poco per raggiungere l’obiettivo. Non ci spaventa quest’ultimo 30%, abbiamo fiducia ed entusiasmo, ma soprattutto quello che non manca sono gli amici su cui possiamo contare. Insieme possiamo farcela.” Lo ha spiegato Marcella Zaccariello che gestisce la comunicazione e il fundraising della non profit".