Si è conclusa con un nulla di fatto la tappa di Ischia del circuito di Italian Open Water Tour, settimo e ultimo appuntamento per il progetto #MiFidoDiTe, Charity Partner della manifestazione. Purtroppo le condizioni del mare non hanno permesso lo svolgimento delle due gare di domenica (la lunga e il miglio). Ci si è dovuti arrendere alla volontà di Nettuno.

Ul progetto #MiFidoDiTe

Il progetto #MiFidoDiTe nasce dall’incontro di Alessandro Mennella, ragazzo genovese affetto dalla Sindrome di Usher (una malattia rara che si manifesta con sordità alla nascita e una progressiva perdita della vista) e Rare Partners, una azienda milanese senza scopo di lucro che si occupa dal 2010 di supportare lo sviluppo di nuove terapie nel campo delle malattie rare utilizzando risorse finanziarie non profit.

Alessandro e Marcella

Alessandro e la sua guida Marcella Zaccariello, nuotatrice Master e tra i fondatori di Rare Partners, hanno nuotato per #MiFidoDiTe insieme dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Campania alla Toscana, dal Veneto alla Liguria. Una maratona a nuoto, legati l’uno all’altra, coscia a coscia, da una corda lunga solo 50 centimetri e da una fiducia totale. Rare Partners ha ricevuto il patrocinio della Fondazione Cariplo ed il sostegno di numerose aziende che con entusiasmo hanno sposato il progetto #MiFidoDiTe. Main Partner per l’intero circuito è la PQE Group, azienda leader di consulenza nel settore life science che supporta i progetti di Rare Partners da molti anni.

Dichiarazioni

"Trovare le parole per descrivere il senso di incompiuto unito ad una crescente maliconia e una profonda gratitudine non è semplice.  Sono sentimenti cosi diversi che sembra impossibile  che possano convivere serenamente, eppure è cosi! Sarebbero stati gli ultimi 6km per arrivare alla fine di questa nostra maratona a favore della ricerca sulla Sindrome di Usher. Avremmo dovuto affrontare una traversata in mare aperto da Procida a Ischia. Sapevamo che avremmo dovuto nuotare per #MiFidoDiTe in un mare probabilmente non semplice. Avevamo studiato le correnti, il vento, le traiettorie e ipotizzato i possibili problemi e concordato le soluzioni, i segnali e l’ordine dei gesti per un eventuale cambio lato. Ognuno a modo suo aveva già abbozzato l’immagine di quell’arrivo, di quell’ultima bracciata, l’adrenalina che diventa calore sciogliendosi in quell’ultimo nostro abbraccio e l’emozione di sapere che insieme ce l’avevamo fatta. La giornata di sabato era stata perfetta, il mare calmo, il calore del sole e quell’euforia da ultima tappa. Ma Nettuno ha detto no. Ci eravamo dati appuntamento al campo gara presto, per il ritiro dei pettorali e per condividere insieme agli altri quell’atmosfera fatta di gesti, sguardi, sorrisi, che ritrovi ad ogni gara ma che domenica tutti sapevamo che sarebbe stata più speciale".

#MiFidoDiTe, il diario di Marcella

"Non ho avuto bisogno della sveglia. Sono stati il rumore della pioggia e il suono del vento a darmi il buongiorno. “Vuoi proprio farcela sudare questa finale caro Nettuno”, questo il mio primo pensiero prima di avvicinarmi alla finestra. Un mare gonfio, il castello Aragonese circondato dalla schiuma, gli alberi delle barche che oscillavano in balìa di un vento che con prepotenza voleva dire la sua. Sei arrivato bagnato come un pulcino, avvolto nella tua giacca a vento e con il tuo solito sorriso. “Si partira’ dopo?” mi chiedi. “Fidati di me Ale, oggi non si parte!”. Aspettiamo. Tutti sapevamo che Nettuno si era messo di traverso e in un rispettoso silenzio abbiamo trovato l’unico modo di affrontare l’attesa. Le ore sono scivolate via, una dopo l’altra, ma le condizioni non sono migliorate. La sicurezza prima di tutto. E’ ufficiale. La gara è cancellata. Seguono gli abbracci, le pacche sulla spalla, gli sguardi tra di noi e tra tutti i nuotatori di questa bellissima comunita’. Ogni gesto e’ portatore di affetto. “Mi mancherà non vedervi uscire dall’acqua”, trattengo a stento la commozione nel sentire questa frase. Oggi Ischia si tinge di “rosa” il colore ufficiale di questa tappa. Tutti indossiamo la maglia della gara in segno di gratitudine per un’organizzazione che con passione ci ha regalato un circuito fantastico, sette tappe di una bellezza sconvolgente e la possibilita’ di intrapendere il nostro viaggio indimenticabile, di quelli che ti restano dentro e che trovano nel cuore il posto naturale dove stare. Ogni singolo km ha rafforzato il nostro legame, affinato la nostra comunicazione, e insegnato che insieme si può. Non sono pronta a mettere un punto a questo progetto e a questa maratona mancata. Da domani riporremo la tua muta, faremo riposare un po’ i nostri muscoli, ma non finira’ il nostro impegno insieme per supportare la ricerca sulla Sindrome di Usher. Ci vediamo ….presto amico mio!", si conclude il diario di Marcella per #MiFidoDiTe.