Una vicenda che ha tutti i contorni del ‘caso’ e che rischia di aprire una ferita assai profonda. Protagonista Zlatan Ibrahimovic, il quale riesce sempre a far parlare di sé, nel bene ma anche nel male. Ora, però, la cornice è di quelle veramente delicate e gli interpreti in campo, tutti, dovranno essere bravi a trovare la quadratura del cerchio per non far precipitare la situazione. Perché se da una parte il Milan aspetta che l’attaccante guarisca dall’irritazione al tendine d’Achille che lo attanaglia dal 13 settembre scorso, dall’altra c’è il ct della Svezia, Janne Anderson, che decide di convocarlo per le sfide di qualificazione ai mondiali di Qatar 2022 contro Kosovo e Grecia, in programma rispettivamente sabato 9 e martedì 12 ottobre a Stoccolma.

Milan, scoppia il caso Zlatan Ibrahimovic

Ibra infortunato nel Milan ma convocato dalla Svezia, una situazione che dalle parti di Aldo Rossi pare non abbiano digerito molto bene: il caso Zlatan è aperto, la dirigenza del Diavolo cerca di capire come sia possibile che Ibrahimovic possa rispondere alla chiamata della sua nazionale, con la quale non gioca da marzo 2021 dopo un ritorno a distanza di cinque anni, e che questo non possa pregiudicare il suo stato fisico.

Non è più Superman

D’altronde lo stesso Ibrahimovic, in una recente intervista, aveva ammesso la sua oramai conclamata necessità di saper dialogare con il proprio corpo, di non essere «Superman» e di aver imparato ormai quando ha bisogno di fermarsi. C’è da chiedersi dunque cosa deciderà di fare il diretto interessato, se risponderà presente o meno alla chiamata del suo commissario tecnico.

I numeri di Zlatan Ibrahimovic e tutti i suoi infortuni

Al momento i numeri in rossonero sono però impietosi: finora Zlatan ha giocato solo 30 minuti in stagione, quelli finali contro la Lazio (dove è anche riuscito ad andare a segno). Ma da quando è arrivato al Milan, a gennaio del 2020, ad oggi sono state ben nove le volte in cui lo svedese ha dovuto fermarsi: una causa influenza e una per colpa del covid, ma per il resto si è trattato sempre di qualche guaio fisico, più o meno grave. Per un totale di 261 giorni passati ai box e ben 37 incontri ufficiali saltati (non gioca titolare dal 9 maggio scorso), a fronte di 47 gare disputate e 28 gol realizzati.

Zlatan, decidi

Ora però Zlatan sarà chiamato ad esporsi, a scegliere tra il suo club, che sta aspettando che guarisca a pieno dall’infortunio e che gli è già venuto incontro diverse volte (la vicenda della sua partecipazione al Festival di Sanremo con il Diavolo in piena corsa Champions è ben nota) e la sua nazionale, che tanto ha fatto affinché tornasse perché, si sa, i campioni fanno sempre la differenza (detto che forse Kosovo e Grecia non sono proprio al livello della Spagna nel girone...).

I tifosi ancora lo osannano

L’unica cosa certa, per ora, è che Anderson ha scelto di convocarlo perché crede e spera che Ibrahimovic «possa essere coinvolto e contribuire alla squadra». Quello che credono e sperano anche i tifosi milanisti, che l’hanno comunque osannato appena il monitor dello stadio lo ha inquadrato; ma anche la dirigenza, che ad oggi non ha visto ricompensato, sul campo, lo sforzo protratto per garantire ad Ibracadabra lo stipendio da sette milioni di euro anche dopo la fine della sua prima stagione 2.0 al Milan.