Ritorno importante in casa Milano: dopo cinque anni passati a Collecchio e uno a Parma, rientra alla base di partenza Andrea Pasotto, il “fratellino” di Marco e figlio di Raoul, pronto a portare alla squadra di Fraschetti un po’ di potenza in battuta e soprattutto l’esperienza maturata in questi anni in massima serie. A soli 23 anni, Andrea sarà infatti il giocatore con più partite giocate in massima serie di tutta la rosa rossoblù (97 in quattro stagioni) e proprio questo aspetto potrà essere il valore aggiunto del ritorno di Pasotto. Al netto di una preparazione invernale inevitabilmente rallentata da un intervento chirurgico alla cartilagine del polso sinistro. Infortunio che, come ammette lo stesso Andrea, è stato alla base della scelta di tornare.

“Mi sono operato in ottobre e arrivo comunque da una stagione tormentata, per cui ho pensato di fare questa scelta importante: adesso ho bisogno di recuperare bene e a Milano ho tutto il tempo per farlo, senza subire pressioni particolari. Anche la struttura del campionato ha inciso su questa scelta, visto che nella prima fase potremo giocare con più tranquillità. E poi il fatto di giocare praticamente sotto casa mi ha dato una spinta ulteriore. Adesso penso a riprendermi bene, poi vedremo…”.

Il futuro potrebbe anche riportarlo in squadre di vertrice, ma per ora vuole un po’ cancellare il passato, una stagione al Parma che non è stata come se la immaginava: “E’ stato un anno deludente, sia a livello personale che di squadra. Purtroppo siamo usciti in semifinale in campionato e abbiamo perso la finale di coppa Campioni, mentre io mi sono infortunato e non ho potuto rendere come speravo. E alla fine ho lasciato Parma con tanti rimpianti e un polso fuori uso… Ma è il baseball…”.

Adesso riparte da una neopromossa, che però gli può dare qualche nuovo stimolo: “Conosco bene questi ragazzi: con molti di loro ho anche già giocato. E poi mi sono allenato spesso con loro in questi anni. Vedo che c’è molta voglia di fare e di vincere e il progetto della società mi piace, l’ho seguito bene in questi anni. Adesso voglio aiutarli a rimanere in serie A, anche se questo campionato è indecifrabile e rischioso. Magari fai bene nella prima parte e poi rischi di vanificare tutto nella seconda”.

Insomma per Andrea è proprio un ritorno a casa: “Sì, direi un ritorno in famiglia – precisa ridendo -, visto che ormai stiamo quasi monopolizzando la squadra, tra noi e i Fraschetti-Ambrosioni, però è bello... Ritrovo mio fratello, con cui ho giocato al mio inizio, e adesso c’è anche mio cugino Samuele. E poi mio padre che fa il direttore tecnico e mio zio Thomas che è coach. Anzi mio zio è quello che mi ha lavorato di più ai fianchi, perché ci teneva molto che tornassi. Credo che sia il più contento di tutti… E poi ho parlato con il presidente Selmi e anche lui mi ha incoraggiato”.

Adesso l’importante è completare il recupero senza forzare: “Sì, conto di potermi allenare regolarmente tra un mese, praticamente all’inizio del campionato, e a quel punto potrò crescere anche in battuta. Comunque ho fiducia in questa squadra: ormai la serie A l’hanno conosciuta tutti e non sarà più come tre anni fa. Anche perché la promozione dello scorso anno è arrivata in scioltezza: hanno vinto quasi sempre e hanno dominato la finale. E vincere si sa che aiuta”.

Andrea Pasotto conta già 23 presenze nel Milano nel 2016-17 e al suo debutto in prima squadra nello United fu subito il miglior battitore della stagione con 328 di media in A2. Le sue cifre parlano di 289 di media vita in 211 partite disputate, media che sale curiosamente a 295 nelle quattro stagioni di A1. Pasotto infine è stato il 19° giocatore ad aver vestito le maglie del Milano e del Parma, dopo Cardea, Bertolotti, Glorioso, Sueri, Manzini, Castagnetti, Cassin, Cherubini, Omiccioli, Sassi, Gallusi, Gradali, Bianchi, Carbini, Baratta, Lono, Newman e Robert Fontana.