Il Milano Baseball è ancora in lutto per la morte di Lorenzo Selmi, fratello minore del presidente Alessandro scomparso a soli 41 anni. Il Consiglio ha pensato di dedicare alla sua memoria una raccolta fondi per contribuire alla crescita scolastica e formativa dei suoi tre bambini Francesco, Gaia e Letizia. Per chi volesse contribuire questo è il link della sottoscrizione aperta da Sheila, in cui Lorenzo viene ricordato con le maglie del Milano, del Bollate e del Lodi.

Chi era Lorenzo Selmi

La storia di Lorenzo è certamente anomala nel panorama del baseball milanese perché, cresciuto nel Milano Baseball, si è poi affermato nel Bollate, dove ha saputo diventare una bandiera, un leader, anche per il suo ruolo di catcher. E’ capitato a molti bollatesi di compiere il cammino inverso, mentre sono in pochi, forse soprattutto lui e Andrea Stroppa, ad essere diventati uomini simbolo del Bollate partendo dalla sponda opposta del derby. Nato a Milano il 12 dicembre del ’79, Lorenzo ha seguito le orme del fratello Alessandro, di un paio d’anni più anziano di lui, facendo tutta la scalata dalle giovanili rossoblù fino al debutto in prima squadra che arriva nel ’97, a nemmeno diciott’anni, buttato nella mischia da Paolo Re.

Milano Baseball

Lorenzo Selmi in quella stagione è aggregato alla prima squadra come terzo catcher, dietro Fraschetti e Anedda, fa la “stufa” nel bullpen a scaldare Piazzi e Torchio, Baldi e il vecchio Cherubini, che ha ventotto anni più di lui e potrebbe essere suo padre. Poi però trova anche modo di giocare qualche spicchio di partita. Debutta contro il Novara a inizio stagione e alla fine metterà insieme 6 presenze che gli consentono di mettere anche la sua firma sulla galoppata-promozione in A1, condividendo la festa di San Marino con il fratello Alessandro e con molti ragazzi cresciuti con lui come appunto Torchio, Veronelli o Thomas Pasotto.

Derby

L’anno successivo, però, con il Milano Baseball in prima serie, Lorenzo va a farsi le ossa nell’Ambrosiana di Bollate dove resta un paio di stagioni prima di fare il salto nella prima squadra di Bollate in A2, perché nel frattempo il Milano, seguendo le cicliche crisi economiche, è ripartito dalla B attraverso la fusione con l’Ares. Quando poi molti rossoblù decideranno di tornare al Kennedy per giocare nuovamente con l’Ares Milano ’46, nel frattempo risalito tra i cadetti, Lorenzo preferirà invece restare sulla sponda bollatese, legando indissolubilmente la propria carriera al club di cui sarà una delle colonne per un decennio abbondante, crescendo alla scuola di un altro catcher di grande esperienza come Caio Mattielli di cui in seguito prenderà il posto dietro casa base, prima di chiudere la carriuera con qualche stagione negli Old Rags Lodi.

La morte

Una rivalità agonistica che ha comunque sempre legato a doppio filo i fratelli Selmi, spezzato solo da questa maledetta malattia che ha strappato Lorenzo ad Alessandro, a papà Elio (un altro Selmi che ha sempre dato una mano generosa al Milano Baseball, dai tempi delle giovanili dei suoi figli ai giorni nostri) e alla mamma Patrizia, ma soprattutto alla moglie Nicoletta e ai tre figli ancora piccoli a cui va il nostro affettuoso abbraccio. Ad Alessandro e a tutta la famiglia le condoglianze e la vicinanza di tutto il Milano Baseball, di tutto il mondo del baseball milanese, ma non solo, come testimoniano i messaggi d’affetto che stanno arrivando da tanti, tantissimi amici.