A Milano così come nel resto d’Italia e, se vogliamo allargarci nel mondo, non esiste una palestra migliore delle altre, perché a fare la differenza in una palestra è il “personal trainer”, ovvero la persona che segue chi frequenta la palestra. Su Milano, però, è doveroso dire che rispetto al resto del Paese ha certamente un numero maggiore di frequentatori di palestre, per questo è proprio nella metropoli lombarda dovrebbero esserci le palestre più attrezzate per praticare bodybuilding.
Le caratteristiche di una palestra
Una palestra che ci permetta di allenarci bene e con serietà tecnica deve avere prima di tutto gli attrezzi giusti. Per attrezzi non si intendono le macchine per l’attività cardiovascolare, ma attrezzi isotonoci all’avanguardia con la biomeccanica articolare. Cioè quei macchinari compresi di manubri e bilancieri. Il secondo punto, il più fondamentale, riguarda proprio il “Personal Trainer”, che mai lavorerebbe in un centro sprovvisto degli attrezzi più moderni. Detto questo, è doveroso sottolineare come negli anni tante palestra si sono trasformati in centri Low Cost. Fatto che è andato ad incidere al ribasso sia sul prezzo dell’abbonamento, che sulle tariffe del Personal, che ad oggi lavora più sulla quantità che sulla qualità. Inoltre, la mancanza di lavoro in generale, ha portato molti ad improvvisarsi professionista del fitness, dando lezioni on line.
Fare bodybuilding a Milano
Di seguito vediamo le migliori palestre bodybuilding a Milano: Get Fit di via Carlo Ravizza, una tra le palestre più apprezzate dai milanesi. Virgin Active di corso Como al 15, dove ci sono anche corsi condotti da importanti allenatori provenienti da ogni parte del mondo. Ceresio 7 GYM & Spa, in via Ceresio al 7, lo sport club targato Disquared2. Con lo zampino più che apprezzato dei due stilisti, questo club è ormai una vera leggenda. Luxury Fitness Club in piazza della Repubblica 17, in via Alessandro Manzoni 31 e in corso di Porta Nuova 1. Barry’s Bootcamp in via Senato 36. Prime Exclusive Wellness Duomo in via San Paolo al 7.