Dopo 10 anni dalla sua nascita e dopo sette anni vissuti da Onlus Slums Dunk diventa OdV (Organizzazione di Volontariato). Un passo molto importante questo per l’associazione, che mira sempre più ad espandere i propri progetti e a coinvolgere un numero crescente di giovani nelle proprie attività. Cambiata anche la sua immagine, un logo colorato campeggia ora sulle maglie dei ragazzi, per trasmettere fratellanza e integrazione.

Slums Dunk, il basket come strumento educativo per ragazzi in difficoltà

Sono passati infatti già 10 anni da quando Bruno Cerella, in forza alla Umana Reyer Venezia ed ex Olimpia Milano, e Tommaso Marino, ex Montepaschi e ora approdato ai Legnano Basket Knights, dopo 20 intensi giorni passati in Kenya, decidono di fondare Slums Dunk. È proprio lì infatti, mentre giocano a pallacanestro nella baraccopoli di Nairobi, che nasce l’idea dell’associazione Slums Dunk.

Lo “Slam dunk” in gergo sportivo è la “schiacciata”, parola che è stata di proposito modificata in “Slums” ovvero “baraccopoli”. Nel progetto ideato dai due amici, il basket, infatti, diventa uno strumento educativo e di emancipazione in grado di salvare migliaia di ragazzini da situazioni di difficoltà estrema.

Slums Dunk: 5 Basketball Academy nelle periferie del mondo

Ad oggi Slums Dunk ha creato 5 Basketball Academy in alcune tra le periferie più degradate del mondo: due in Kenya, due in Zambia, una in Argentina e un progetto avviato da poco in Cambogia. Più di 5.000 ragazzi e ragazze under 18 sono stati coinvolti in queste Academy, luoghi di salvezza in cui vengono insegnati i rudimenti del basket ma in cui soprattutto vengono trasmessi i valori importanti della vita.

Un grazie ai donatori

Tutte le attività di Slums Dunk sono sempre volte non solo a dare supporto ai giovani che vivono situazioni difficili. Ma anche a coinvolgere attivamente sempre più volontari e donatori. L’asticella dei progetti e delle prospettive dell’associazione si alza sempre di più e per continuare a migliorare la qualità delle attività proposte si è reso necessario fare uno step successivo e crescere anche sul piano formale. E così Slums Dunk è diventata Slums Dunk Organizzazione di Volontariato.

In questo modo, l'associazione avrà più spazio di manovra e favorirà tutti coloro i quali vorranno continuare a supportare le sue attività. Chi farà donazioni liberali d’ora in poi, infatti, potrà detrarre una quota superiore: si passa dal 30 al 35%, nei limiti di legge che riguardano le OdV. Questo è anche un modo per ringraziare tutte le persone che, negli anni, hanno creduto nel progetto e lo hanno aiutato a fiorire, non solo con la loro presenza, ma anche con un contributo economico

Una nuova immagine: un logo colorato, inclusivo e frizzante

Dopo 10 anni Slums Dunk ha deciso di cambiare abito, indossando un’immagine che sia sempre più rappresentativa dei suoi valori: fratellanza e multiculturalità. Quattro figure umane disposte una di fianco all’altra, quattro come i continenti, ognuna di un colore differente, identificativo del continente che va a simboleggiare (nero per l'Africa, rosso per le Americhe, verde per l'Europa e giallo per l'Asia). Sono figure di altezze diverse, per raccontare il modo in cui Slums Dunk riesce a unire tutti, grandi e piccini.

Un canestro stilizzato invece trasmette il modo in cui l’associazione contiene, accoglie e unisce, attraverso la pallacanestro, persone di ogni età, origine e background. Un logo nuovo, vivace ed energico, per un nuovo entusiasmante capitolo della storia di Slums Dunk.

Internazionale ma locale: Slums Dunk vicina alla città di Milano

L’idea di Slums Dunk è partita da lontano, tra i campi polverosi di Nairobi, ma il quartier generale è sempre stato nel cuore di Milano, città che ha dato tanto all’associazione e che Slums Dunk ha deciso ringraziare scegliendola come sede di un nuovo progetto. Dopo aver giocato per tanto tempo in trasferta è ora di giocare in casa.