Walter D’Angelo,in Ecuador per sfidare sé stesso

Walter D’Angelo è abituato alle imprese, ma questa è nuova anche per lui. Reduce dai Campionati Mondiali in acque gelide svoltosi in Polonia, lancia una nuova sfida a sé stesso. Quella di traversare un lago di alta montagna, in una competizione internazionale in terra ecuadoregna. Una sfida non priva di avversità, che non hanno però fatto desistere il "delfino italiano". Ma c’è anche dell’altro.

Verifica della condizione fisica, dopo i Campionati Mondiali

"Dopo i recenti Campionati Mondiali in acque gelide – esordisce Walter D’Angelo - avrei voluto cimentarmi nella traversata del fiume Po, per superare il mio record mondiale. La siccità dalla quale il Nord Italia è stato colpito però me lo ha impedito. Questa gara in Ecuador mi permette quindi di mantenere una certa continuità nelle prestazioni, in previsione degli impegni dei prossimi mesi”

Traversata ad alta quota, tra basse temperature ed aria rarefatta

Il prossimo 10 settembre, il 59enne milanese specialista della gare di gran fondo in acque gelide, nuoterà nelle acque del Lago di San Pablo in Ecuador, a piedi del vulcano Imbabura, a 2660 metri di altezza. Una gara che presenta, come ribadisce lo stesso Walter D’Angelo, qualche avversità. “I laghi di montagna hanno temperature più basse, tra 12 e 15 gradi, e l’aria è più rarefatta. Ma il problema non è tanto la temperatura dell’acqua, quanto quella esterna”

Il vento, grande incognita

"Data l’altitudine - spiega Walter D'Angelo - non è improbabile che durante la gara possa soffiare un forte vento. Senza dimenticare che dovrò stare in acqua almeno per un'ora. Non escludo di utilizzare la muta, possibilità peraltro consentita dai giudici” Obbligatori viceversa i tappi nelle orecchie. “Sono tutte precauzioni per svolgere la gara in sicurezza”

Primo italiano a partecipare alla traversata

Al netto di tutto questo, questa gara sarà comunque indimenticabile per Walter D’Angelo. Si tratta infatti della prima volta di un italiano alla Traversata del Lago di San Pablo e la sua prima volta fuori dall’Europa. “Dieci anni fa ho avuto modo di assistervi, già allora mi aveva entusiasmato. Esserci è gratificante, ma riuscire a ottenere un buon piazzamento in una situazione così diversa da quelle alle quali sono abituato sarebbe meraviglioso"

Tra Milano e l’Ecuador, per la preparazione

Per affrontare al meglio la competizione, il numero uno italiano delle traversate in acque gelide si è preparato fisicamente anche là dove la gara sarà svolta. Partito il 28 agosto alla volta del Lago di San Pablo, ha voluto prendere confidenza con lo stesso. “Come sempre, ho puntato ad una preparazione breve ma intensa. Sono infatti abituato a dare tutto me stesso in un arco temporale ristretto. La preparazione in piscina non era sufficiente, ho deciso perciò di fare qualche allenamento al lago. Per capire come e quanto il mio fisico avrebbe reagito a condizioni ambientali per me nuove

L’invito di Galo Yepes

Ma a spingere il nuotatore milanese ad affrontare questa sfida, è stata soprattutto la fraterna amicizia con l’organizzatore Galo Yepes. “L’ho conosciuto in occasione della traversata della Manica, nel 1997” Da istruttore di nuoto a imprenditore, quella traversata fu per lui la svolta. “Riuscì a farsi sponsorizzare dalle banche parte delle spese per recarsi in Inghilterra, le restanti gli furono rimborsate dopo l’impresa. E con un ulteriore bonus aprì una piscina tutta sua. La sua immagine compare oggi tra i mosaici affissi all’esterno di una delle principali strutture sportive di Quito. Il suo invito a partecipare è per me motivo di grande orgoglio