C'era anche Alessandra Chillemi, astro nascente della breakdance che farà il suo debutto nel 2024 ai Giochi Olimpici di Parigi, all'inaugurazione della Red Bull Secret Study Room, nuova sala del Politecnico di Milano tra design e innovazione.

"C'era bisogno di qualcosa di nuovo e di leggerezza per gli studenti che a maggior ragione dopo la pandemia sono molto sotto pressione - le sue prime parole in esclusiva su MilanoSportiva -. Anch'io ne avrei subito approfittata se l'avessi nell'ateneo dove studio. Ho conseguito una laurea triennale ma sto proseguendo gli studi con una magistrale".

"Io faccio breaking. La differenza con la breakdance è nella terminologia ma vogliamo comunicare in modo corretto anche se si tratta della stessa cosa. Io ho iniziato a ballare a 6 anni, con la danza classica, ma vivevo in una base militare a Messina e ho visto questi ragazzi che facevano delle acrobazie. Ho iniziato a studiarli e a 8 anni ho fatto la mia prima gara internazionale in Olanda".

"Si tratta di uno sport in crescita, anche in Italia sotto tutti i punti di vista, e molto inclusivo. E' aperto a tutti e anche se un maschio può avere più forza fisica una femmina come me può essere più artistica nella sua esibizione. Sono felicissima dell'inserimento nel programma olimpico, è una grande opportunità per tutto il nostro movimento. Per quanto mi riguarda cercherò di qualificarmi prima di tutto e poi fare il possibile per salire sul podio".

"Mi sto preparando anche se parteciperanno solo i migliori 16 del mondo e il format prevede scontri uno contro uno in cui improvvisare su basi messe casualmente da un dj. La cosa bella è che non ci sono regole e hai un minuto per esprimerti al meglio. La scena si è divisa su Parigi ma io credo che sia importante per farci conoscere con una vetrina che porterà tante nuove persone a entrare in questo mondo".